sabato 27 dicembre 2014

Necessity not virtue was the beginning of my spirituality

Questa è una frase scritta da Julia Cameron, nel suo famoso testo "La via dell'artista" un libro che come altri ha fatto parte e continua  a far parte della mia libreria e crescita personale, un testo che consiglio vivamente a tutti poiché attraverso degli esercizi si ha la possibilità di lavorare sui vari blocchi che non ci permettono di vivere creativamente e fare quello che ci piace e per cui siamo portati.
A volte si crede erroneamente che la spiritualità sia fare yoga 2 volte a settimana e leggere libri new age.
Anche io pensavo fosse figo essere spirituale fino a che non ho scoperto che:

A: Non avevo scelta.
B: Non è figo. E' necessario.

Se avessi potuto farne a meno sinceramente parlando lo avrei fatto, mi sarei risparmiata un sacco di fatica, il mio essere spirituale non ha niente a che vedere con la virtù, non sono una virtuosa neanche per niente, ero una persona molto teorica fino a che non ha scoperto che la teoria viene dopo la pratica nel momento in cui si devono pagare le bollette se vuoi continuare a cucinare.
Credo che la persona pratica sia più spirituale di tanti professori...
Ultimamente mi è capitato di trovare bellezza in un carpentiere, un fabbro e un giardiniere e tanta banalità nei professori.
Teste piene di nozioni che sanno rispondere a tutte le domande tranne a quelle che davvero contano.
Perché non lo sanno. E non lo sanno perché non osano guardarsi dentro, in quel buio, dove forse scoprirebbero che senza tutte quelle informazioni valgono meno di niente.
Io per necessità mi trovai a dover fare un percorso, un percorso doloroso che porta all'apertura del cuore e alla presa di responsabilità, un percorso che man mano che si va avanti ci si spoglia di tutto ciò che non serve. E nudi si rimane ad attendere di rinascere.

E quando si rinasce ogni volta, mentre impari  a camminare devi ricordare a te stesso che puoi sempre cadere ma stavolta farà meno male poiché hai imparato a rimediare.
Quando ad un certo punto la scelta è fra vivere e morire, scegliere la spiritualità non è un atto di coraggio ma di disperazione.
All'inizio per me è stato un aggrapparsi alla vita.
Sono contraria a chi spinge le persone verso guru e maestri e non perché il mio percorso è stato battezzato dall'arcano senza nome per gran parte del tempo ma perché è in solitudine che si può sentire meglio la propria voce, perché nel gruppo viene meno l'individualità che deve essere scoperta affinché il viaggio sia personale e funzionale all'individuo stesso che porterà nel mondo la sua propria fiamma e non quella di un "capo" congrega.

Andai nei boschi perché volevo vivere con saggezza e in profondità e succhiare tutto il midollo della vita, sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire in punto di morte che non ero vissuto.
                    Henry David Thoreau



Non lasciate che qualcun altro succhi via da voi la vita, non date nutrimento a chi non vi ama, a chi non vi rispetta e se lo fate domandatevi perché e aiutatevi, non fermatevi a giocare il ruolo di vittime, assegnatevi quello di protagonisti e riscrivete le battute.
Le persone non possono farvi nulla di quello che vogliono a meno che voi non diate loro questo potere, Affinché questo accada, bisogna prendere consapevolezza del proprio potere personale. 
Queste persone spesso sono benedizioni, perché ci danno modo di destarci dal nostro sonno.
Forse il tuo percorso di vita era quello di ritrovare la fiducia nelle tue capacità e imparare a farti rispettare?
Forse in fondo glie lo hai inconsciamente chiesto di calpestarti?
Poniamoci domande e restiamo curiosi. Attenti.

Oh me, oh vita!
Domande come queste mi perseguitano,
infiniti cortei d'infedeli,
città gremite di stolti,
che vi è di nuovo in tutto questo,
oh me, oh vita!

Risposta

Che tu sei qui,
che la vita esiste e l'identità.
Che il potente spettacolo continua,
e che tu puoi contribuire con un verso.
Quale sarà il tuo verso?!

Buona rinascita a tutti.

Che cosa vi tenete di questo 2014? Che cosa lasciate andare?

Io mi tengo il coraggio di aver tenuto duro nonostante le difficoltà, mi tengo l'amore che ricevo dalla vita, l'amicizia delle persone vicine e lontane, il perdono verso le mie debolezze, la capacità di piacermi così come sono e di apprezzarmi nei momenti difficili.

Lascio andare chi mi ha usata e presa in giro per compensare il suo dolore.
Lascio andare il peso di dover compiacere qualcuno per paura di non essere abbastanza, lascio andare tutto ciò che non è più benefico per me.

Ringrazio comunque per ogni sfida, ogni occasione di conoscermi sempre più  a fondo come donna.

E a tutte coloro che sperano in un amore nel 2015 dedico queste parole del mio amico Gabriele e ricordate che l'amore quello vero vi vuole bene non vi tratta male, non si vendica e se state male non vi chiede di spegnere la luce e non rompere perché la mattina deve andare a lavorare...ma viene ad accarezzarvi e a dedicarvi spazio e tempo, delle occhiaie la mattina dopo se ne frega, l'amore quello vero non ha tempo per le scuse, trova sempre una via per venire ad abbracciarvi, l'amore non vi pugnalerà alle spalle mentre aspettavate un ritorno, l'amore non gioirà nel vedervi singhiozzare di terrore, l'amore accoglie, protegge e fortifica...vi auguro di cuore di trovare l'amore amiche mie.
Un abbraccio

In Amore vince il più debole :)

Il mio maestro di judo, che era un vecchio campione olimpionico, m’insegnò una regola fondamentale. Tra due lottatori non vince il più grosso e forte, ma quello con la tecnica più raffinata. Da ciò trasse una legge fisica: «più sono grandi, più forte fanno il botto». Ricordavo questo insegnamento oggi, a una consultante: una donna che in questi pochi mesi ha compiuto un incredibile cammino di consapevolezza e accettazione, di comprensione e amore. Quando l’ho conosciuta, era una signora con gli occhiali, che pareva intenta a nascondersi dalla vita, perché quando bussasse a lei trovasse occupato. Oggi è una grande donna, piena di bellezza e di energia, di futuro, forza, trasformazione. Ha buttato gli occhiali e vede benissimo, sia con gli occhi che con il cuore. Si è liberata di una relazione/espiazione ed è tornata a respirare.
Le persone molto insicure e infantili tendono ad attrarre amori terapeutici, infermieristici, incastrando malcapitati amanti-genitori in un gioco incessante di fuga. Per definizione, essendo dei bambini bisognosi, non scelgono. Sono perenni «amici», afflitti dall’incapacità d’innamorarsi, di compromettersi, coinvolgersi, assumersi responsabilità, fare dei progetti, condividere un destino. Imprigionati in un eterno, frustrante, inestinguibile quattordicesimo anno di età. Non gli pare vero che una persona sia caduta nella loro tela, che si accontenti di quel nulla che danno, fornendo in cambio amore costante, protezione, abnegazione, comprensione, energia di qualunque forma e livello, nutrimento. Hanno i minuti contati: l’incantesimo durerà poco e quell’altra persona si accorgerà che nel mondo esistono miliardi di occasioni migliori, individui che saprebbero anche dare, con cui la vita non sarebbe un’uniforme e insopportabile rottura di scatole. Così, iniziano a minare la fiducia dell’altro, a esaltarne difetti, mancanze, debolezze, a rendersi, per quanto teoricamente impossibile, fondamentali. L’altro, per amore, ignora che una persona amata possa mentire e comportarsi da autentica carogna; inizia così a farsi distruggere intere porzioni del proprio territorio, a credere in quelle fandonie, a chiudersi sempre di più in uno spazio piccolo, angusto, terrificante. Identico al tipo d’amore che l’altro sa dare. Una vera tortura. S’indebolisce progressivamente, centimetro dopo centimetro, fino a perdere il senso della vita. Ma, in profondità, resta sempre il più forte. Quello che ha in mano la situazione, anche se non se ne accorge. Che può decidere da un momento all’altro di far saltare questa finzione e tornare alla vita con pienezza e gioia. Allora, torniamo all’insegnamento del judo. Quelli che sembravano i più forti, sprezzanti, sempre giudicanti, apparentemente indipendenti (fregarsene dell’altro non vuol dire non averne bisogno, anzi…) si rivelano fragilissimi. Svelato il loro atroce bisogno di amore, sono nudi e precari, come dei neonati sul fasciatoio, alla mercé di un mondo grande e «cattivo». I più deboli, che si lasciavano tiranneggiare fino a qualche ora prima, divengono giganti, chiudono la porta e sono d’un tratto liberi. Dopo qualche mese o qualche anno, ripenseranno alle ore più oscure del loro passato di martiri d’amore, sentendosi come se avessero scampato un funesto naufragio o, semplicemente, come se quella fosse la vita di qualcun altro.


Beliefs are  beliefs. They are not facts. Change beliefs. 

P.

lunedì 10 novembre 2014

Siate Re! Perché siete Re!

Molti anni fa vidi un film, non ricordo né il film né di cosa trattasse ma una frase mi colpì, in quel momento la memorizzai e non ci pensai più, in questi giorni mi è rivenuta in mente.
In una delle scene, probabilmente un consigliere o qualcuno comunque molto vicino al Re rivela qualcosa e quest'ultimo si rifiuta di ascoltare, allora l'altro guardandolo dice: "Mi fa pena un Re che non sa accettare la verità."

                       "Mi fa pena un Re che non sa accettare la verità"

Un Re guida il suo popolo, un Re prende le decisioni, un Re si assume la responsabilità.
Quante volte invece un Re si mette a fare il suddito? Quante volte il potere dal basso ha la meglio e il Re si lascia confondere poiché non è rimasto sveglio.
Siamo Re ma non lo sappiamo, viviamo una vita da sudditi mentre la nostra vera natura è quella di avere potere. Il potere di, non il potere su. Il potere non di creare gli eventi ma di scegliere volontariamente come rispondere agli eventi: assumendocene la responsabilità o negandola a noi stessi passando poi il tempo a farci pena, ad autocommiserarci.
Abbiamo il potere di immaginare, di agire e invece giriamo senza uno scopo, un'intenzione, colpevolizzando i nostri genitori, la suocera, il politico, lo Stato.
Chi è un Re che non sa accettare la verità?
E' chiunque di noi ancora addormentato nel gioco, e' colui il quale trovando faticoso restare sveglio si confonde con il suo popolo ( emozioni, drammi, blocchi) lasciando che questo prenda il sopravvento, ma non avendo per natura diritto di governare, il popolo non guidato rettamente genera il caos.

Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore verrà...dice il famoso Matteo

o forse meglio la  "ninna nanna" di risveglio di Mary Poppins :)


State svegli ad aspettar
che la notte scenda giù
che la luna salga su
state svegli ad aspettar.

Tutto il mondo dormirà
mentre svegli noi starem
ed insieme sognerem
sogneremo ancor così
di veder spuntar il dì.

P.

giovedì 23 ottobre 2014

La principessa e il drago

"E' solo una storia!" Disse la ragazza.
"Non è SOLO una storia signorina, è una storia. Le storie sono importanti, è la cosa più preziosa che ci hanno tramandato, tutti noi abbiamo una storia e nessuna di queste è uguale all'altra"
Così la riprese il cantastorie di strada.
L'inverno era ormai alle porte e le foglie cadute coloravano i viali umidi, facendo talvolta scivolare il malcapitato di turno.
"Lei ama vero?" Domandò sorridendo. "Vedo che lei ama tanto signorina e per questo le dico che è sulla strada giusta, continui ad amare"
Rollandosi del tabacco, la guardò facendole l'occhiolino.
"Lui non mi vuole" disse lei, "tutto quello che faccio o dico e' inutile"
Il cantastorie allora si voltò per accendersi la sigaretta, buttò fuori il fumo e rimase in silenzio per qualche secondo, dopodiché le prese la mano e le diede un fiammifero.
"Che significa?" 
"Lei signorina ha bisogno di vedere, le racconterò un'altra storia se vorrà ascoltarmi"
"Va bene" rispose malinconica e fissando il fiammifero nella mano si sedette su uno scalino.


C'era una volta una principessa, la principessa viveva in un castello tetro e buio, questa principessa non era come le altre principesse, non viveva in un castello meraviglioso, viveva in un castello scuro, vecchio e desolato.
La principessa era bella ma lei non lo sapeva perché essendo sempre sola ed essendo sempre buio non poteva vedere.
La principessa però in comune con tutte le altre principesse aveva il sogno di sposare un bel principe.
Ma la sorte si sa, è burlona e a volte ci mette davanti un principe mascherato da ranocchio per insegnarci la lezione più importante: L'amore.
In questo castello nel sotterraneo viveva un drago, il drago dormiva di giorno e di notte andava a visitare la principessa che nel frattempo sognava il suo principe.
Il drago avrebbe potuto sbranarla con un sol boccone ma non lo fece mai, erano cresciuti insieme, da piccoli giocavano spesso, poi un giorno si allontanarono e si nascosero l'uno all'altra pur vivendo nello stesso palazzo.
Ma venne il giorno in cui la principessa si stancò di tutto questo buio, le venne la curiosità di sapere cosa era la luce, ne aveva sentito parlare dai suoi prima che la lasciassero, molto tempo fa ma poi non ci aveva più pensato.
Da qualche tempo però il pensiero della luce era sempre più ricorrente nella sua mente e non sapendo con chi condividere questo suo desiderio, decise di scendere nel sotterraneo e andare a trovare il suo vecchio amico di giochi, non sapeva se l'avrebbe ascoltata, si sentiva un pò in colpa per non averlo più cercato, ma in fondo pensava tra sé mentre scendeva i gradini, nemmeno lui aveva fatto granché per starle vicino...
Così ogni tanto si fermava, faceva qualche passo indietro e poi ritornava a scendere.
Alla fine giunta davanti alla porta bussò.
Non ricevendo risposta, bussò altre tre volte e alla fine entrò.
Il buio lì sotto era ancora più nero e nonostante i suoi anni abituata all'oscurità, per un attimo tremò di paura al pensiero che forse quello lì non era più suo amico e l'avrebbe divorata.
Era cresciuto ormai. Non era più un cucciolo, era un drago.
Ma si fece coraggio e avanzò.
Dal fondo due occhi di giada scintillarono fissandola e una fiammata divorò la stanza.
La principessa riparandosi con la mano urlò e scappò cercando la via d'uscita alle scale.
Salì di corsa piangendo, spaventata per quanto era accaduto, vuole uccidermi pensò e chiudendosi nella sua stanza aspettò che facesse giorno per esser sicura che lui dormisse.
La mattina dopo, la principessa andò in giardino, guardando il cielo sempre grigio e senza sole, si rattristò ancora di più e pianse pregando affinché le giungesse aiuto per godere anche lei della luce.
Così passarono notti e giorni e lei e lui continuarono a scappare l'uno dall'altra, lei iniziò ad avere dei sogni, dei messaggi le giunsero, messaggi di luce, di speranza, nei suoi sogni c'era sempre il sole e non era mai sola, al risveglio però si ritrovava nel solito buio con i suoi pensieri.
Mesi, stagioni passarono, quando un giorno la principessa ricevette questo messaggio in sogno:

Per godere della luce devi accendere il cuore. Dai amore e riceverai amore.

Si svegliò carica di speranza pur non avendo capito cosa fare esattamente.
Dare amore? Non stava dando amore? In effetti si rese conto che era solo triste e impaurita e che non sognava nemmeno più di andare in sposa a un principe. Così pensò tutto il giorno a cosa poteva fare, a come poteva dare amore e comprese che doveva affrontare la sua paura più grande: il drago.
Non l'avrebbe sfidato, non avrebbe avuto alcun senso, l'amore non sfida, l'amore accoglie, conosce e aspetta.
Così per notti intere non dormi, andò nei sotterranei ad osservarlo da lontano, cercando di studiarlo, di vedere come era diventato. Non fiatava, semplicemente stava lì e lo guardava. E più lo guardava e più comprendeva la sua natura e più comprendeva la sua natura meno ne aveva paura e allora una notte lei entrò di nascosto e disse al drago: "non ho paura di te, forse a te non importa più niente di me, ma io non ho dimenticato i momenti belli che mi hai regalato, a me importa di te e non ti ferirò per difendermi se vorrai attaccarmi, sono qui perché fai parte di me e io non voglio avere paura di una parte di me, voglio abbracciarla"
Il drago la fissò e si girò dall'altra parte.
Lei si mise vicino a lui e lo accarezzò per ore, il drago si scostò. 
Così fece molte notti, ogni notte la principessa scendeva da lui per conoscerlo ma lui voltando lo sguardo la trattava con indifferenza.
Ma un brutto giorno la principessa si ammalò, non poté più scendere da lui, lui se ne accorse ma per qualche notte non ci badò. Dopo due settimane, curioso, una notte andò a trovarla nella sua stanza, la principessa stava morendo, le mancava il calore, la luce, non poteva più vivere senza.
Aveva abbandonato la speranza di trovare la luce nel suo mondo, ci aveva provato ma nessuno le aveva dato una risposta. 
Aveva affrontato le sue paure, ma era ancora nell'oscurità, così si lasciò andare allo sconforto e accettò che l'ombra la invadesse completamente.
Il drago vedendo quanto questa piccola donna era in realtà forte tanto da essersi data alle tenebre pur di arrivare alla luce, la guardò teneramente, lei aprì gli occhi e vedendolo lì vicino, ironicamente disse: "Sei qui per divorarmi?" 
"Sono qui per riscaldarti" rispose lui.
Così usò il suo fuoco: non più incendio ma camino. La riscaldò tanto da farla star bene. La amò tanto da trasformarsi in nutrimento per quest'anima amica.
Lei si ristabilì, uscì in giardino e vide per la prima volta i fiori sbocciare.


La morale è che per arrivare alla luce bisogna passare l'ora più buia signorina, ma bisogna mantenere salda l'intenzione.
E colui il quale  è portatore di luce spesso, dovrebbe imparare a dosare la fiamma, farne buon uso.

La ragazza lo guardò assorta nei suoi pensieri, lui spense la sigaretta, le sorrise e la salutò.

"Ma lei non ci pensi poi tanto signorina...è solo una storia"

P.







lunedì 29 settembre 2014

Riflessioni

Nessun incontro è mai un caso.
Incontriamo le persone che ci aiutano in un modo o nell'altro a compiere il nostro progetto di vita.
Ultimamente cercavo di risolvere il mio dramma.
Ognuno di noi ha un dramma. Risolto il dramma si viene promossi. Ho studiato parecchio ma come diceva Gordon Craig: "prima la pratica e poi la teoria" e devo dire che si...si impara più velocemente e in maniera completa praticando, piuttosto che leggendo e ripetendo.
Mi sono così imbattuta in uno dei tanti angeli che ci svolazzano accanto e che non sanno più cosa inventarsi per farsi vedere...
La scusa per avvicinarmi era: ho bisogno di aiuto. In realtà lui stava aiutando me. Mi racconta la sua storia, ognuno di noi ha una storia e ad un certo punto tira fuori il discorso della sicurezza.
Così qualcosa dentro di me risuona. Sicurezza. Cosa significa essere sicuri?
Sapere. Sapere che è così. E quando sai che è così? Lo sai e basta.
In uno dei discorsi ad un certo punto fa capolino questa frase:.. E le donne vogliono sicurezza...
Quelle parole mi scuotono così mi sveglio dal sogno e realizzo che stavo cercando quello: essere al sicuro. Mi guarda e dico: "No. Non è vero...o meglio beh non posso parlare per tutte le donne in generale ma per me ecco, no, io voglio essere amata. E' l'amore che da sicurezza. La sicurezza non da amore." Così mi rendo conto che ho appena ammesso che cosa davvero desidero e perché non riuscivo ad ottenerlo. Stavo cercando nel posto sbagliato. Cercavo l'amore nella casa della sicurezza. Mentre avrei dovuto cercarlo nella casa della libertà e della fiducia.
Attiravo situazioni in cui continuavo a sentirmi insicura perché cercando la sicurezza vibravo sull'onda dell'incerto.
Ma nel momento stesso che ho lasciato andare il volermi sentire sicura a tutti i costi, lì mi sono sentita amore e sto continuando ad attirare situazioni benevole per me.
Cercate prima il Regno, e tutte queste cose vi saranno date...molte persone cercano le cose per arrivare al Regno. Qui sbagliano.
Quando ci sentiamo amati non è perché qualcuno ci ama, è perché noi siamo amore, se noi non fossimo amore, se non fossimo collegati a quella frequenza, potrebbero amarci in 10 noi non sentiremmo nulla. Dipende da dove stai cercando l'amore, se lo cerchi dentro e vai per la strada che ti dice di seguire tutto ti verrà dato, se lo cerchi fuori per paura che niente ti venga dato o che tutto ti venga tolto allora fallirai.
La paura fa sempre la differenza ma l'amore che è universale e paziente ti darà un'altra chance per aiutarti a capire che non c' è  niente da temere se ami. E che LOVE IS THE ANSWER NOT THE QUESTION.
Quando fai domande è perché non sei sicuro, se lo sai non c'è nessuna domanda da fare. E provate a ricordarvi quante domande avete fatto quando semplicemente sapevate che era la persona giusta per voi. Credo abbiate solo agito. Ma se state ancora cercando di sapere  se vi conviene,lasciate stare perché il coraggio non è ancora maturo per sfidare la paura dell'insicurezza e darvi all'amore.
Magari non è ancora  il vostro tempo...

Se è conveniente potrebbe essere sicuro...ma se non lo è, è sicuramente qualcosa di meglio.

Buona Notte

P.
Il passato che non vuole passare è simile a un drago che aggredisce ogni giorno la nostra esistenza, pretendendo sacrifici umani - perché non può vivere, se non divora altre vite.
E l'io spesso obbedisce, quasi senza accorgersene: al drago di un vecchio amore che l'ha deluso dà da sbranare un amore nuovo; al drago di un cattivo rapporto della figlia col padre viene dato in pasto il marito; al drago di una sconfitta subìta in gioventù vengono sacrificate una dopo l'altra le occasioni di successo che la vita continua a produrre.
Così i draghi psichici prosperano, dominano.
Ma ogni volta che te ne accorgi vengono polverizzati, come i vampiri dalla luce del sole.
Poi bisogna solo guardar bene che non si riformino. Non ci vuole tanto.
                    I. Sibaldi

mercoledì 10 settembre 2014

"Chi non crede nei miracoli non è realista" Audrey Hepburn

Ho accuratamente sempre evitato di trattare argomenti quali salute e  malattia.
Ogni volta che ne sentivo parlare fuggivo come una lepre, ma in salita sapete, la lepre fa fatica, è perciò l'unico momento in cui è più facile acchiapparla. E così è stato per me.
Un anno fa circa ero al mare con una mia amica, lei incinta si misura la pressione, io per gioco le chiedo di misurarmela. Me la misura e BUM! Pressione alta per i miei 30 anni, non riporterò i valori, non credo siano rilevanti i numeri quanto piuttosto l'insegnamento che ne derivò.
Presa un pò dal panico cercai di calmarmi respirando di diaframma "riproviamo" dissi, ancora alta...Ok magari è un momento...andiamo in spiaggia...
In spiaggia cercai di non pensarci, bevvi tanta acqua e rimasi sotto l'ombrellone a ripulire...bagnetto, pranzetto, chiaccherata ecc.
La sera ci sarebbe stata la festa di compleanno del mio piccolo nipotino, il primo figlio della mia amica in attesa del secondo splendore, anche mia madre era stata invitata, ci conosciamo da secoli tutti quanti!
Prima che la festa iniziasse chiedo alla mia amica di andare in camera da letto e misurarmi di nuovo la pressione...ALTA!
Cazzo! Mi dico!  e non riesco a nascondere la preoccupazione sul mio viso ai presenti, sono un'attrice e si dice che gli attori dovrebbero saper fingere, in verità il mio regista mi disse un giorno che un vero attore è un libro aperto, per questo riesce a interpretare i ruoli, è genuino nell'espressione.
Più che altro avevo organizzato ormai il mio viaggio per trasferirmi a vivere in un altra città Edinburgo, dove al momento vivo e questa situazione mi arrivava come un tentativo di bloccarmi da parte del destino ( mi sentii scaraventata da responsabile a vittima in un nano secondo) beh iniziai a fare i miei check up di corsa per capire cosa cazzo non andava in me. Niente, niente di niente, SANA COME UN PESCE eppure questa cazzo di pressione continuava ad essere alta!
Il medico in Italia, impaurito mi da delle pasticche per abbassarmela ma sbaglia dosaggio e mi ritrovo a letto senza riuscire ad alzarmi, troppo forte per me.
Finalmente trovo una brava cardiologa e mi propone uno stile di vita sano e attenzione, ricordo che quando disse attenzione mi suonò un campanello d'allarme ma io volevo dormire ancora un pò non volevo un vero e proprio aiuto, ricordate che l'aiuto non è un palliativo, fa contorcere le budella come dice Brizzi, se non siete pronti per l'aiuto non chiedete perché l'aiuto arriverà ma potrebbe non piacervi. Io volevo un palliativo. Volevo rimediare alla situazione senza starci a lavorare su, non ero disposta a prendere la pillola rossa. Presi la pillola azzurra, un dosaggio basso che lei mi diede, per svegliarmi in camera mia e credere quello che volevo. Dormire ancora un pò. A volte non si è semplicemente pronti non c'è nulla di male in tutto ciò. Ma il risveglio è solo rimandato.
Arriva il giorno della mia partenza.
Dopo una settimana la pressione nonostante le pasticche non si abbassa, mi faccio prendere dal panico e torno in Italia, forse ho qualcosa di brutto penso...3000 pensieri iniziarono a frullarmi per la testa, malattie rare che erano state preannunciate da un medico, non avevo fatto alcuni controlli in più e forse lì sarebbe venuto fuori qualcosa pensai.
Così tornai feci i miei controlli e ...niente! Niente! Anzi la pressione sembrava essersi normalizzata.
Ok Pam stop! Riprendi questo aereo e torna dove eri.
Riparto, perdendo anche soldi e stanza che avevo precedentemente preso in affitto.
Non capivo cosa stava succedendo ma dentro sentivo di dover tornare là.
Tornata là trovai un ostello e dopo pochi gg finalmente una stanza e un lavoro.
Secondo giorno di lavoro mi sveglio in preda a un attacco, mi misuro la pressione e...ALTA!
Ok this must be a fucking joke! Chiamo mia madre alle 7 di mattina in Italia le dico come sto e mia madre evidentemente preoccupata mi fa: "prendi l'aereo e torna a casa, ti curi qui! Basta!"
A quel punto, qualcosa scatta dentro di me e dico NO! In un attimo torno lucida, calma e dico a mia madre: prendo un taxi e vado in ospedale, sono una cittadina europea anche se non ho ancora il medico qui non possono rifiutarsi di curarmi. Vado e vedo.
Mia madre si calma anche lei e mi dice di farle sapere.
Prendo e vado. Mi controllano da capo a piedi e...niente, anzi la pressione sembrava essersi normalizzata...di nuovo...
Da quel momento non ho più avuto problemi, ho continuato a prendere la pasticca fino a 3 mesi fa, quando ad un certo punto iniziai a sentirmi stanca...il medico qui mi dice: Io non credo che lei abbia problemi, rifacciamo le analisi, in caso le dimezzo il dosaggio, sono andata avanti a dimezzare per 3 mesi, alla fine me la toglie e io dico: "Cosa? No ascolti io devo prendere la pasticca!"
 Di nuovo il panico! 
E lui a quel punto mi dice: "ascolti proviamo 4 settimane così e in caso glie la ridò, ma io non penso lei ne abbia bisogno" Sorridendo...un vero maestro :)
E così torno a casa arrabbiata e senza più il mio "salvagente"...
E adesso?
Ok proviamo...
4 settimane e la pressione monitorata, sembra andar tutto bene...
Una mattina però mi sveglio, sto male, febbricitante e dolori, misuro la pressione ALTA!
Cazzo lo sapevo!
Telefono d'urgenza al dottore mi danno l'appuntamento vado e lui lì mi vede e con calma mi fa: "Allora? Di nuovo impanicata?" Io lo guardo e per un momento penso adesso gli sputo in faccia ma come si permette io sto male!!!
Poi mi misura la pressione e mi fa:" è di poco alta" e io: "Vede! Deve darmi la pasticca!"
Mi guarda negli occhi e mi dice: "Ascolti, la pasticca non fa bene, lei è giovane, lei ha il potere di ristabilire l'equilibrio, faccia più movimento e mangi meglio, beva meno alcool e si rilassi..."
Ma questo è scemo penso io! Se mi prende un colpo che faccio?
Poi ad un certo punto mi sorride stile Morpheus e mi fa: "Se vuole io le segno la pasticca, ma sappia che lei prima o poi dovrà assumersi la responsabilità della sua vita non può farlo una pasticca per lei."
Quelle parole dette in un inglese con accento indiano risuonarono nella mia testa, lo guardai e lo vidi per la prima volta con occhi aperti, compresi in un attimo cosa stava dicendo, lo guardai come per dire: ok, ho capito, so cosa mi stai dicendo.
Così abbassando le difese dissi: "Ha ragione, non l'ho fatto un anno fa, lo farò adesso. Dipende da me."
"Allora non la vuole la pasticca?" 
Sorrisi. No ho tutto ciò che mi serve. 
"Torni fra 4 settimane"
In quelle 4 settimane rilasciai, rilasciai e ripulii e pregando smisi di lamentarmi, guardai al mio disagio alla mia pressione alta come a un maestro che mi diceva di accorgermi di me, di fare attenzione a me.
Passate 4 settimane di monitoraggio, la mia pressione sembrava migliorare, ed è a oggi 120-80 (da manuale) 
E sapete ...si, vado a correre ogni tanto e bevo meno, ho smesso di fumare completamente nonostante fumassi 10 sigarette a settimana,  ma non mi va più, non ho smesso con sforzo ma con indifferenza e a volte se voglio fumo ma senza alcuna dipendenza.
Sono pace.
Non sono un'esperta e non voglio dire con questo smettete di prendere i medicinali, non ho autorità, io sono Nessuno, vi riporto la mia esperienza di rilascio e attenzione che ha portato a questo mio risultato...quale sarà il vostro?
Vi si presenteranno demoni spaventosi, potrà essere la pressione alta, un ex furioso, un capo tremendo, una malattia ma voi non smettete di guardarvi dentro o di stare sul pezzo come direbbe Andrea Panatta.
State lì, non fatevi spaventare, il demone della paura è quello che scompare quando mostrate coraggio nel guardarlo dritto negli occhi.

Buon viaggio a tutti maghi erranti :)

martedì 2 settembre 2014

Fintanto che cercherai di cambiare...

Troverai te stesso a sbarrarti la strada...
Fintanto che cercherai di cambiare
Ti sentirai sbagliato
Fintanto che cercherai di cambiare
Non troverai niente di ciò che davvero il tuo cuore desidera
Fintanto che cercherai di cambiare
Tutto resterà uguale
Fintanto che cercherai di cambiare
Non conoscerai il tuo vero sé
Nessuno può parlare per te tranne te
Nessuno può ascoltare per te tranne te
Nessuno può fare per te tranne te
Tu sei l'unico che può essere ciò che è
Non c'è niente da cambiare
C'è da ritornare

L'uomo deve tornare dentro, deve sviluppare la capacità di osservarsi senza giudizio non cercando di cambiare nulla ma semplicemente permettendosi di essere.
Non c'è niente che possa essere cambiato senza che prima questo non sia stato visto, riconosciuto, senza che prima non gli venga restituita la dignità.
Tutto ciò a cui opponi resistenza, tutto ciò che cerchi di escludere dalla tua vita chiede di prendere il posto che gli spetta.
L'amore se fondato sui sensi di colpa può fingere di essere innocente ma sarà un criminale, ucciderà la relazione come un cancro.
 L'amore come dice Bert Hellinger esige il coraggio di diventare colpevoli nel modo giusto.
Spesso ci accontentiamo perché ci manca questo coraggio.
Bisogna rispettare l'equilibrio di tutte le cose, bisogna dare e ricevere nella maniera in cui gli ordini dell'amore prevedono poiché tutto è fondato su regole, se non le conosciamo le infrangiamo e ci facciamo male, se impariamo a capire come funzionano non le infrangeremo poiché saggi, sapremo come sfruttarle a nostro vantaggio.
 Solo chi non sa crede che le regole possano essere infrante.
C'è un motivo per cui esistono, esse reggono l'equilibrio.
 E l'equilibrio è nel riconoscimento di un posto e di un tempo per tutto.

Chi viene dopo non può sistemare nulla di chi è venuto prima ma chi è presente, può nella sua vita vivere il suo ruolo e non interpretare quello di un altro solo per compensazione, riconoscendo a  questo altro quel diritto ad occupare un determinato spazio in un determinato tempo, così che questi non interferirà nella sua vita per prendersi il suo posto nel tempo negato.

Vi consiglio vivamente di leggere i testi di Bert Hellinger, aprono un vasto sguardo sulle relazioni, tutte le relazioni, quelle familiari in particolare che formano e influenzano tutto il nostro rapportarci con gli altri nella nostra vita.

Riconoscetevi registi della vostra vita, non solo attori. Poiché è al centro che si riesce a vedere. E' il regista ad avere la responsabilità della riuscita dell'opera. L'attore è una marionetta animata dal regista.
Scendete dal palco e mettetevi al centro, guardate la vostra vita e date agli attori la giusta posizione per la riuscita dello spettacolo.






“Un giovanotto…chiede ad un suo vecchio insegnate: come fa ad aiutare le persone?
Molti vengono da lei a chiederle un consiglio e se ne vanno sentendosi meglio anche se lei non conosce bene la loro situazione.
L’insegnate risponde: Quando qualcuno si sente scoraggiato e non ce la fa ad andare avanti il problema non sta mai in una mancanza di conoscenza, ma piuttosto nel fatto di volere la sicurezza quando invece è necessario il coraggio e di cercare la libertà quando ragioni di forza maggiore non lasciano scelta…Un insegnate sa resistere alle apparenze e alle illusioni.
Trova il proprio centro e attende una parola di conforto.
Quando qualcuno viene a chiedermi aiuto da insegnante aspetto laddove l’ospite stesso deve andare, se arriva una risposta arriva per entrambi perché tutti e due siamo in ascolto…Quando si aspetta al centro sforzarsi non è necessario”.


Date a ognuno il posto che merita. Voi sedete al centro e ascoltate.

P.


mercoledì 20 agosto 2014

Perché così ho scelto.

Circa un anno fa, esattamente un anno fa mi trasferivo in Scozia, in una terra che ancora oggi non saprei come definire, non sembra appartenere a nessuno, tanto meno alla Regina, è una terra affascinante, selvaggia, particolare, magica.
La prima sensazione che ho avuto una volta atterrata, è stata di: meraviglia, mi sono sentita immediatamente a casa e non a caso,perdonatemi l'assonanza, all'uscita dell'aeroporto c'è un cartello pubblicitario credo, con su scritto: "This is home" o "Welcome home" ...onestamente non ricordo esattamente la frase, comunque sia a proposito di serendipità, i messaggi arrivano da tutte le parti sincronicamente ;)
Perché la Scozia? Perché? Non lo so. Ho seguito l'ispirazione.
Ma la scelta di trasferirmi in un altro paese è stata consapevole, non dettata dalla rabbia né dalla frustrazione per la situazione politica ed economica italiana, bensì dalla curiosità e da uno spirito gioioso.
Sono convinta che non possiamo scappare da nulla, che se stiamo male in un posto e lasciamo quello con il male di vivere dentro, ci porteremo dietro quel male anche se andremo a vivere nel posto più bello dell'Universo.
Bisogna partire dalla gratitudine sempre, dall'apprezzare ciò che si ha al momento presente, essere comprensivi con noi stessi e accettare che in un certo qual modo abbiamo noi attirato quelle condizioni per poterci accorgere di qualcosa.
Ogni giorno che ci svegliamo ci viene data un'altra opportunità così che dove abbiamo ferito ieri possiamo curare oggi.
Sono io l'unica responsabile della mia vita, sono io che posso fare qualcosa, se inizio a criticare è perché forse non ho abbastanza energia per far di meglio ma so che la critica non porterà nutrimento alla mia anima bensì altro biasimo.
Del mio cognome sardo mi porto dietro la testa dura e ho seguito il mio intuito restando sola per un bel periodo, poiché chi sceglie la via meno battuta non si aspetti che le folle lo seguano o gli dicano bravo, ma la fase dell'Eremita è in fondo anche quella una fase, poi si troveranno dei compagni di viaggio, e qualcuno anche dal passato ti rimarrà accanto. Insomma si perde solo e sempre ciò che non è in fondo nostro, non preoccupatevi, so che è doloroso ma ne ricaverete rapporti autentici.
La scelta, la scelta di agire è uno strumento potentissimo che possiamo usare per cambiare strada e vivere esperienze diverse, non pensate a cambiare il mondo, siete voi, sceglietevi il mondo, scegliete ogni giorno chi volete essere, cosa volete sperimentare e affidatevi.
Anche quando vi tremeranno le gambe perché state per fare qualcosa che non avete mai fatto, che nessuno prima di voi ha mai fatto, anche quando non avrete il consenso di nessuno e avrete una paura fottuta di stare facendo una cazzata...beh ricordatevi che nello sgabuzzino quando la luce si accende il mostro che vedevate da piccoli appariva per quello che era: una scopa e degli stracci. Non fatevi spaventare. Abbiate coraggio!
Non sto dicendo che dovete trasferirvi in un altro paese, sto dicendo abbiate coraggio a fare le vostre scelte, ognuno avrà le sue :)
Nei momenti difficili io ricordo a me stessa che sono qui perché ho scelto di non uniformarmi alle scelte altrui, ho scelto di sviluppare il coraggio e l'indipendenza per poter essere una Donna con un'anima bambina e non restare un'impaurita bambina.
Nei momenti difficili io ricordo a me stessa che ho scelto di non cedere al vittimismo di una vita dolorosa e che ho scelto di onorare la morte vivendo.
Ricordo a me stessa che sono qui, perché così ho scelto.
Ho scelto di credere che per me la vita potesse essere meravigliosa.
P.



martedì 5 agosto 2014

Come l'alta marea

Isola di Cramond, Meraviglia della Scozia, una delle tante, vivo qui da un anno e continuo a meravigliarmi...
La vita è sempre sorprendente...
Oggi, con mia madre venuta a trovarmi da Roma, siamo state sull'isola di Cramond, è un'isola non isola, collegata alla terra ferma da un istmo che la bassa marea rivela e l'alta marea copre.
Così come al solito, io ho iniziato a volare con le metafore...
Per vedere il passaggio, per attraversarlo, a volte bisogna aspettare la bassa marea...
Le nostre emozioni a volte coprono tutto affogandoci.
Come ci riesce facile parlare oggi, guardare negli occhi qualcuno che ci faceva sentire impotenti in mille emozioni represse anni fa ed oggi lì in quel bar davanti ad un caffè è così familiare, così amico, così innocente...
La vita che ci faceva così paura con i suoi mille intrighi, quanto oggi è così pura, semplice, limpida...
Quanti ripulendo hanno trovato il passaggio per tornare a casa, quanti oggi conoscono esattamente gli orari di alta marea?
Le emozioni che per anni ci hanno giocato brutti scherzi...quante di queste oggi noi le guardiamo come genitori che guardano i loro bambini giocare sulla spiaggia?
Quanta bellezza rivela la verità nella natura?
Quanto amore rivela il coraggio?
Quanta espressione si cela nel silenzio?
Quanta purezza nel denudarsi del possesso di sofferenze?
Prendimi così come sono perché non posso diventare altro che ciò che già ero prima di saperlo.
Scoprimi piano lasciandomi danzare nell'essere, dammi una volta ancora la tua mano per saltare quello scoglio, dimmi che sarai lì ad aspettare che io attraversi di nuovo la terraferma.
Dimmi che sono capace, ripetimi che sono capace, perché è vero, perché io non smetta di crederlo, perché io ricordi te in ogni mio gesto che faccio per guadagnare un metro d'acqua e avvicinarmi a quella proprietà del cuore.
Perché io possa nell'azione stroncare ogni dubbio, ogni sospetto di averti perso per sempre.
Sostieni il mio desiderio di andare avanti nel sorridermi dal passato, nel salutarmi da lontano, in un avvenire vicino, in un dolore ormai andato.
Eccoti! Come una luce arrivare prima del suono di un'armonica lontana per farmi strada nella notte accompagnarmi a danzare in una piazza straniera, stringere una mano amica, abbandonarmi in braccia amanti, dormire in colori caldi svegliarmi in un caffè amaro e dolcemente ritrovare la speranza che nulla sia mai stato davvero perso gridando ad un gabbiano: Sono felice!











mercoledì 30 luglio 2014

Sulle dipendenze affettive

Se tutti sapessimo che spesso ci teniamo accanto persone pur di non sentire la solitudine quanti accetterebbero quella solitudine in attesa di un amore reale e quanti continuerebbero con i tranquillanti?
Non lo so.
Io, per quanto mi riguarda, mi presento agli esami del Prof. Saturno umilmente nuda.
Ho avuto la possibilità di avere compagnia, ma se questa compagnia mina lo sviluppo dell'essere umano in toto, se questa compagnia nega ciò che è a te necessario come femminile o maschile, se questa compagnia è benefica perché allevia il dolore ma in realtà ti tiene legato a una menzogna o a una dipendenza, allora la risposta è NO.
C' è un video molto bello di uno psicologo che stimo molto nonostante se ne dica, perché è famoso :)...
Le gelosie non mi interessano, se qualcosa risuona con me nel profondo e mi fa dire: Si ecco! Ecco è esattamente questo, ciò che non riuscivo ad esprimere a parole! Allora, e' giusto per me.
Nel video, se poi volete vederlo vi darò la traccia, si parla di rapporti, relazioni, egli dice una frase molto bella: "Nelle cose dell'amore bisogna guardare con gli occhi chiari, fuggire dalle illusioni, percepire la realtà, stare con se stessi, non fingere, guardare le cose come sono...."
A noi piace illuderci, ci piace fingere...perché non riusciamo a sopportare un addio.
Purtroppo questo meccanismo accade non solo in amore, io direi che è più che altro frutto di una dipendenza non curata.
Una malattia che chiede di essere curata viene invece solo alleviata. Insomma il fine di una terapia dovrebbe essere la liberazione da una dipendenza e invece purtroppo spesso "terapeuti" si lasciano affittare come puttane facendo scivolare il paziente o a questo punto direi cliente da una dipendenza ad un'altra: quella per loro, sfruttando così in un gioco vampiresco la malattia non curando minimamente, bensì alleviando i sintomi.
State attenti, aprite gli occhi perché spesso andare da un terapeuta è un pò come dire mi compro un padre o una madre a vita così non sentirò il dolore della solitudine.
Il vero maestro ti istruisce a saper vivere anche da solo non ti coccola dandoti sedativi...
Ho scritto questo post perché molte persone che conosco sono invischiate in rapporti di questo genere, gente che non vede il proprio potere ma mette tutta la sua vita nelle mani di un altro.
 E l'altro che fa? Accetta. Invece di dargli una "bastonata", va lì si fa pagare, lo accarezza e gli da un pesce quando potrebbe insegnargli a pescare.
 Ma poi lui che farebbe? Insomma lui senza il suo paziente da salvare ogni giorno che farebbe?
Ah! quante persone aiutano gli altri  perché questo li fa sentire buoni, migliori di chi invece magari mangia una bistecca, fuma o bestemmia...
Mi dispiace sapere che qualcosa dentro di me è responsabile di tutto ciò, l'unica cosa che posso fare è ripulire come sempre, lasciar andare ed essere ispirata ad agire in un modo.
Se le mie parole ti sono arrivate magari è ora che anche tu parta dall'avere rapporti per cui valga la gioia non la pena poiché le dipendenze non costruiscono ponti, demoliscono case e prima o poi si dovrà fare pulizia e metter su nuove basi.
Per chi è interessato al video che ho menzionato è qui
Da: La mia vita in diretta
P.



lunedì 21 luglio 2014

Osservando la natura... (o il rispetto delle differenze)


La roccia viene modellata dal mare cambiando il paesaggio che ha intorno. 
Una roccia non è dura in realtà, si lascia modellare ma solo da una forza naturalmente diretta. 
E' un gioco di relazione che può avvenire solo a un livello di accettazione profonda della realtà. 
Molti credono che la roccia resista. 
No, la roccia offre la sua natura al mare e il mare l'abbraccia dando modo a questa di venir fuori nel suo essere parte del luogo.
Non c'è scontro. In verità c' è incontro. Tutti gli elementi si nutrono a vicenda dando luogo a continuità. Terra e acqua. Aria e fuoco. 
L'acqua nutre la terra che a sua volta da a questa un luogo in cui posarsi e scorrere, l'aria alimenta il fuoco che da a questa un motivo d'esistere per donare calore.Senza uno non esisterebbe l'altro. 
Questo il circolo in cui gli elementi si muovono in armonia concordando un equilibrio fondamentale per lo sviluppo della vita.
Perché noi non possiamo fare altrettanto? Perché non ci affidiamo alla nostra vera natura? 
Allo scambio di risorse per crescere? Perché mentiamo e ci accontentiamo di una menzogna?
Quando invece potremmo affidarci al nostro essere più vero?
Osservando la natura possiamo giungere a tutte le risposte poiché ciò che l'uomo intende fare è in realtà una copia impaurita di tutto quello che la natura sa come fare accadere nella sua immensa saggezza.
C'è un tempo per ogni cosa e un posto per ogni cosa.
Ma noi vogliamo conquistare il primato quando dovremmo occuparci di prenderci il nostro posto, quello giusto per noi che nessuno ci ruberà perché è nostro.
E' una questione di intenzione, è una questione di azione,è una questione di fiducia. Da anni porto avanti le mie idee per un nuovo femminismo dopo aver buttato giù "case"(idee, memorie, preconcetti, pregiudizi, programmi) porto avanti la donna nuova.
Cos'è? E' l'essere semplicemente ciò che si è: DONNE.Senza aver paura di mostrare la propria femminilità,  un mondo in cui un uomo nasce da una donna e' un mondo in cui non puo' che esserci cooperazione.
Il vecchio femminismo non rappresenta più la donna di oggi, è servito ieri, assolutamente ha avuto una funzione cardine nella storia dell'evoluzione femminile nella societa'.
Oggi pero' abbiamo bisogno di nuovi modi di affrontare il tema delle differenze.
 Dichiarare l'uguaglianza ad ogni costo non è più un'idea rivoluzionaria è un'idea fissa. Non siamo uguali ma abbiamo gli stessi diritti.
La donna è diversa dall'uomo e il non voler ammettere questo porta a un conflitto interno che genererà inevitabilmente conflitto esterno.
Essere diversi non significa meritare di meno ne' uno stipendio inferiore al collega uomo, significa portare nel mondo la propria unicita'. 
Il  vero potere viene da dentro, dall'accettare ciò che si è e rivendicarlo con gentile affermazione di sé non negandosi e aggredendo se stesse per non essere all'altezza di un patriarcato che ci vuole perfettamente adeguate.

Abbiamo sofferto tanto perché ci siamo vendute per una parità quando avremmo dovuto investire sulla differenza e l' unicita'.

P.



giovedì 5 giugno 2014

Nella tristezza l'anima danza


Vorrei aver fatto scelte migliori, vorrei essere l'eroe che immagino ogni giorno. Vorrei avere la forza per continuare a provarci, ma soprattutto, vorrei continuare a crederci.

Gianmarco Campone

E arrivò la tristezza, a ricordarti che non tu non sei quello che sei diventato per compiacere un insegnante, un padre, un morto.
O per rivincita nei confronti di un destino avverso, un nemico, una delusione.
Che tu, non sei quello che ti sei impegnato a diventare con tanto sforzo.
Che tu non sei un obbiettivo.Scelgo la forma non vicina all'etimo latino per restare accanto alla meno conformista in letteratura e più popolare doppia b.
La tristezza ti ha chiesto: chi sei?  E tu non hai saputo rispondere.
Credi che lei ti abbia voluto sfidare mentre ti sta solo invitando a scoprirti.
Quanti di quei vestiti che indossi sono tuoi?
Cosa significa scelte migliori?
Le scelte possono essere tue o non tue non migliori o peggiori.
Il giudizio le può catalogare ma l'anima non conosce scelte migliori che quelle che fa perché le procurano gioia.
E allora la tristezza è un messaggio: Ti piace quello che stai scegliendo? O lo stai scegliendo per non deludere qualcuno, per fare un piacere a qualcun altro?
Nella tristezza ci sono molte sfumature di colori, se l'osserviamo, se ci guardiamo dentro e la prendiamo con noi ci mostra una parte nascosta, segreta di noi, che chiede di trovare un modo per indicarci cosa è davvero importante per la nostra crescita e il nostro benessere.
A volte rifiutandomi di ascoltare non apro la porta a questa parte di me ma lei è tenace e bussa più forte.
Alla fine la spalanca violentemente e mi viene ad abbracciare togliendomi il respiro ricordandomi che farei meglio ad invitarla per un caffè la prossima volta piuttosto che farla incazzare.
Non riuscivo a vedermi, a vedere quanto di tutto ciò che portavo avanti era un desiderio altrui, quanto non avevo lasciato andare e quanto non accettavo di vivere in un conflitto piuttosto che adoperarmi a tutti i costi per una pace finta, volevo sistemare qualcosa come si fa con una macchina ignorando i tempi di semina e maturazione, ignorando che io non ho il controllo sui moti dell'anima ma che lei se la lascio fare si occupa di me, di procurarmi tutto ciò di cui ho bisogno al momento giusto.
E' una questione di fiducia.
E' una questione di fede.
E' un arrendersi a un potere che dentro di te sa esattamente quando le ali sono pronte per spiccare il volo.
Non serve a nulla metter fretta a un seme, il fiore ha i suoi tempi per venir fuori non i tuoi, la natura fa tutto nel migliore dei modi, non ha bisogno del nostro brillante intervento.
Lo avevo dimenticato, avevo dimenticato di accogliere e ascoltare, di starmene lì a dar retta a chi ne sa più di me, alla forza che dentro di me trasforma il bruco.
Avevo sbagliato? Mi sentivo in colpa?
Stavo lì e accoglievo, stavo lì e per la prima volta non stavo facendo più niente per cambiare le cose, con umiltà mi accorgevo che rinunciando all'ostinazione si faceva spazio una forza e un potere antichi, dimenticati.
Così mi è venuta voglia di disegnare, avrei disegnato qualcosa di triste pensai...
Ma con meraviglia scoprii che nella tristezza la mia anima danzava, riportandomi a casa...
Eccola qua! :)


Quando farai della tua sofferenza una cattedrale, tu diventerai il tuo unico Dio.
 Stefano Gentilini 
...o Dea
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/tristezza/frase-225693?f=t:30>


da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/tristezza/frase-225559?f=t:30>

martedì 3 giugno 2014

Sii un umile sarto della tua vita

Mi è capitato giorni fa di vedere su You Tube una conferenza di Alejandro Jodorowsky.
Conosco Jodorowsky da prima che diventasse "new age" conoscere Jodorowsky, da prima che fosse facile scrivere il suo nome senza cercarlo prima su Google, ho letto tutti i suoi libri e visto i suoi film, è il motivo per cui so lo spagnolo, è il mio uomo ideale, se mai potesse esisterne uno ideale, il mio sarebbe un mix tra lui, Bert Hellinger e Depp in mani di forbice: un mostro di bellezza.
Nella sua conferenza Alejandro ha iniziato a parlare di racconti e di come questi ci facciano riflettere...
Uno in particolare mi ha colpito: quello del sarto.
Potrete ascoltare il racconto al 47 esimo minuto del video che posterò qui sotto.
Ad ogni modo: c'è un regno, la Regina ha buon gusto, il sarto di corte, il migliore del regno riceve una seta meravigliosa, inizia a lavorarla dicendo: "ne farò il migliore dei miei vestiti!"
Una volta terminato, va davanti alla regina e dice: "guardi questa meravigliosa seta e questo meraviglioso vestito!"
La regina lo vede e si infuria, non gli piace e lo rimanda indietro dicendo che lui la stava insultando.
Il sarto non comprende e spaventato e dispiaciuto se ne va.
Egli si reca dal saggio di corte, spiega a questi la situazione e pronto ad ascoltare un consiglio si sente dire che deve ritornare nel suo laboratorio scucire il vestito e rifarlo uguale e riportarlo alla regina.
 Il sarto è confuso ma obbedisce.
Una volta fatto ciò, va dalla regina ma questa volta intimorito lasciandosi trasportare dalle parole del saggio.
Propone alla regina il vestito e questa volta lei ne rimane incantata e si complimenta con il sarto.
Il sarto non comprende: è la stessa tela! lo stesso vestito!
Torna dal saggio e chiede: "per favore spiegami è lo stesso vestito!"
"Si è lo stesso vestito ma tu sei diverso: il primo te era orgoglioso, il secondo te era un umile artista."
Quello che importa davvero è come fai le cose...se sei un artista narcisista arriva il narcisismo perché l'opera è la trasmissione della tua anima...
Quando ti dimentichi di te e ti dai all'opera stessa, allora l'opera vale...il primo vestito voleva applausi, il secondo voleva che la regina comprendesse che il vestito era bello...
Così l'opera sarà arte solo se non si aspetteranno applausi ma si sarà onesti e ci si metterà da parte per essere umile canale.
L'arte che non cura non è arte è intrattenimento.
Da qui, riflettendo, ho compreso perché non mi è mai importato di fare pubblicità al mio blog, scrivo perché mi piace, perché amo farlo, spero di poter aiutare qualcuno, ispirarlo.
Ho fatto teatro terapia perché volevo aiutare non primeggiare, non mi importa di vendere, mi importa che le persone trovino una strada, la loro strada e crescano in accordo con il loro fine.
Mi piace indirizzare le persone verso quello che sono destinate ad essere e lo faccio con gioia, se ne ricaverò denaro bene se no va bene ugualmente perché il mio fine non è guadagnare bensì dare. E dando si riceve in un modo o nell'altro comunque.
Molte persone mi hanno fraintesa, molte nel mio cammino mi hanno rispedita al mittente, ma spesso era perché non avevo avuto l'umiltà di accettarle nella loro diversità o di accettare che non eravamo fatte per camminare insieme. Sono comunque state dei maestri.
Tutti coloro che  mi hanno fatta crescere sono stati dei maestri, mi hanno aiutata a scegliere in base all'onestà e all'autenticità e non al profitto.

Tutte le volte che volevo compiacere qualcuno  finivo per sentirmi male... Fate qualcosa perché amate fare quella cosa non per avere dei risultati.
Ecco perché' molti non ottengono nulla .. Invece di pensare mi piace? Pensate al risultato ...
mi ricordo che una volta uno psicologo disse a una donna che non riusciva ad avere figli: "Ma le piace far l'amore con suo marito?" Lei rispose: "cosa c'entra ora questo? Io voglio un figlio!"
Calo' il silenzio in sala, io nel gruppo forse ero stata l'unica ad aver capito.. 
Forse perché era un messaggio rivolto a me: se non ami non crei.

martedì 27 maggio 2014

La bellezza del: NON LO SO.

La vera lotta è quella che avviene all'interno di ognuno di noi per poter prendere il proprio spazio: quello che ci identifica come uno.
L'individuazione è il processo attraverso il quale è possibile attirare le condizioni migliori al proprio sviluppo.
Non c'è nessun NOI oramai che possa più reggere al confronto dell'IO.
Così come Sibaldi ha più volte ribadito: questa è l'era dell'IO, non più del NOI, la scuola, la società, le istituzioni in generale sono tutte in crisi poiché nessun NOI è ormai più in grado di comprendere l'ascesa e la crescita di tutti gli IO.
 Il cosiddetto risveglio, non è altro che un ritorno a cosa IO voglio davvero, non cosa vuole mia madre, il mio professore, il mio Stato.
Le ultime elezioni politiche sono un chiaro esempio di come la frattura sia ormai palese, sotto gli occhi di tutti siamo spaccati, confusi, persi. Non c'è unione perché siamo divisi all'interno tra ciò che vogliamo e ciò che si vuole da noi. Non riuscendo a scegliere ci si astiene.
 La meraviglia sarebbe stata vedere quella percentuale di non votanti pari all'intera popolazione...ah! Che sorpresa! L'ammissione del NON LO SO.
Crediamo di sapere cosa è meglio per noi ma non lo sappiamo, nella politica non c'è nessuna risposta, non avrei saputo descrivere con parole migliori quello che un mio amico ha dichiarato in un post del suo blog visibile qui Non c'è nessuna soluzione nella politica
Per la prima volta in vita mia non ho votato. Ho sempre criticato chi non lo faceva, ero così piena di NOI da dimenticare ME. Non ho votato, potrei raccontarvi la storia del: vivo all'estero, non sono ancora registrata all'AIRE, ho avuto un sacco di cose da fare bla bla...
La verità è che non credo ci sia nessuna soluzione lì fuori, una volta iniziato il tuo percorso comprendi come tutto funziona.
La verità è che umilmente NON LO SO.

“Io non credo nella rivoluzione politica, credo nella re-evoluzione poetica. Perché la poesia è essenziale per l’essere umano, visto che l’essere umano non può arrivare alla verità, e il massimo a cui può arrivare è la bellezza. E la bellezza è lo splendore della verità" 

cit. Alejandro Jodorowsky

La vera conquista è quell'inestimabile momento di ricerca di sé all'interno di sfide, è quel desiderio puro di voler sapere chi siamo, non cosa qualcuno vuole farci essere, è quel NON LO SO detto arrossendo che rivela la bellezza della scoperta.

Mi sono privata di un diritto datomi da Loro per obbedire a un dovere verso il mio sentire.
Sono stata a guardare mossa dal desiderio di venire meravigliata da qualcosa che mi corrispondesse e così è stato: Non sono arrabbiata, non sono indignata, non critico, non avendone nemmeno il diritto, sono in silenzio a vedere movimenti crollare e nella confusione farsi strada una piccola voce, quella di ognuno di noi che cerca di esprimersi e di individuarsi in questa vita come meglio riesce. Sono in uno stato di completa comprensione per il CAOS...aspettando una stella danzante.


P.



martedì 20 maggio 2014

Invictus/Invincibile


Dio è ciò che permise a Michelangelo di liberare un angelo imprigionato nel marmo, dipingere la cappella Sistina, a Botticelli di racchiudere la Venere in una tela, a Stanislavskij di creare comunione tra attore e personaggio, a Beethoven di comprorre l'inno alla gioia nonostante la sua sordità e depressione, a Moro di provare amore per costruire una nuova condizione umana a costo della propria vita, a Mandela di diventare un poeta in prigionia piuttosto che una vittima. Dio è coraggio in azione, Dio è in tutti noi, non venitemi a parlare di quante preghiere avete detto ma di quante sfide avete accolto.


Chi è l'invincibile? E' chi non si sottomette a una volontà più piccola. Ecco! E' colui il quale decide di non accusare più nessuno e andare per la sua strada, sta ormai avvenendo ovunque, c'è un risveglio generale e una confusione che deriva solo dal non voler accettare qualcosa di cui abbiamo bisogno o che qualcosa che non ci serve più se ne vada.

"Non ci serve più", esattamente, poiché tutto giunge per servirci, per portarci oltre, per darci altro, per apportare vantaggio non perdita, cosicché l'evoluzione possa fare il suo corso e consegnare nuova energia e sviluppo.

Nel panorama mondiale c'è un lato che si armonizza e un lato che oppone resistenza, il lato che si armonizza, non è colui che non lotta anzi, è colui che sceglie di lottare con determinazione, avere parte nella creazione. Chi oppone resistenza crede di lottare sta invece scegliendo di perdere non prendendo parte a ciò che gli spetterebbe se solo si accorgesse di farne parte.


Vinciamo noi? Noi chi? Noi che lottiamo.

Vinciamo nel momento in cui c'è coscienza. Poiché se io vinco per davvero, tu non puoi perdere. La vera vittoria è conquista di accessi. E l'accesso è la verità.

La verità è che non c'è più un posto per nascondere la possibilità di svegliarsi.


P.







lunedì 5 maggio 2014

L'importanza

L'importanza ci impedisce di accettare una deviazione.Accettate l'evento imprevisto e il mondo vi verrà incontro.
Ho letto questa frase tratta dal transurfing e la prima cosa che mi è venuta in mente è stata: resistenza
Non resistete! Se resistete state dando importanza!
Ho resistito per così tanto tempo bloccando la venuta di qualcosa di meglio per me che solo adesso con gli occhi aperti in mezzo alla pioggia vedo quanto mi sono fatta male.
Che cosa ti impedisce di fare una scelta piuttosto che un'altra?
Se la tua risposta sincera è: il giudizio, NON SEI TU.Il giudizio non sei tu.
E' tua madre, tuo padre, i tuoi amici, i tuoi nemici, il tuo vicino di casa, il tuo collega...ma non sei tu.
Tu sei chi ha il potere di dar loro il diritto di scegliere per te, nient'altro.
L'unica cosa che conta è cosa ti salta dal cuore alla testa un minuto prima di addormentarti.
L'unica cosa che conta è quanto qualcuno possa fidarsi di te.
Conta quanto sei disposto a fidarti e cosa sei disposto a lasciar andare pur di avere fiducia.
L'unica cosa che conta è quanto sei disposto a mettere da parte la paura per fare spazio al coraggio.
Il coraggio di superare una paura è l'unico atto d'amore reale.
Il sacrificio e l'atto supremo che permette il riscatto.Sacrificare le proprie paure da accesso al paradiso.
Consacrare la tua vita all'amore perdendo l'egoismo fa di te non un eroe ma un uomo.
Alla ricerca di te stesso ti sei perso per poterti ritrovare in due occhi simili ma non uguali, nei quali specchiarti
Non è forse la storia di tutti noi allontanarsi per comprendere poiché si voleva stare tanto vicini?
Non è forse abbandonando ogni certezza che nel cambiamento persi ci ritroviamo abbracciati alla morte mostrando a quel punto il nostro lato più meschino o più nobile?
Non è forse nella paura che abbiamo la possibilità di riscattare la nostra divinità o maledire la nostra incapacità di integrare Dio?
P.

lunedì 28 aprile 2014

Non hai bisogno di credere se sai

"Credi in Dio?"mi chiese.
"Non ho bisogno di credere se so." " Come sai che Dio esiste?" Domandò risoluto.
"Come sai che puoi scrivere?" " Perché scrivo" disse."Io so che Dio esiste perché amo"Risposi
Le religioni non hanno niente a che vedere con Dio e ad ogni modo dipende dall'accezione che ne hai di "Dio": se per te Dio è il responsabile su cui scaricare il tuo non volerti assumere la responsabilità, saprai che esiste una punizione e la accetterai, se per te Dio è la scelta che fai nella tua vita di avere coraggio piuttosto che paura allora saprai che Dio è fiducia.
Quando si è inesperti si teme di cadere, cadere è una possibilità, un pericolo ma la paura è sempre una scelta.
Scegliendo la paura a volte inconsapevolmente, quasi sempre inconsapevolmente si attirano le possibilità più negative diciamo, se si sceglie invece consapevolmente la fiducia si attirano possibilità altre e positive diciamo...
"Questo ragazzino mi provoca, mi mette alla prova" rise istericamente lei.
"Se invece fossi tu che stai mettendo alla prova lui?"
Se non si ha niente da perdere c'è solo da guadagnare e con Dio non si perde mai perché non si può perdere ciò che è nostro. Se ci danniamo, è perché crediamo che qualcosa sia giusta per noi, ma d'un tratto, voltandoci indietro, ci ritroviamo ad essere grati perché qualcosa o qualcuno si è perso per strada non rincorrendoci affatto.
A volte le persone si allontanano da noi non perché siamo sbagliati, ma perché in qualche modo nel loro intimo sentono che noi dobbiamo andare da qualche altra parte, stare con qualcun altro, ci dicono in un certo qual modo: "guarda che non è qui che devi stare, non con me"
Sono successe così tante cose nella mia vita ultimamente che tutto è stato di nuovo messo in discussione, ma, così come la primavera non può ribellarsi per sempre al suo essere mite anche a Edimburgo, così il cuore non può ribellarsi alla sua natura di portatore d'amore e chiudersi per sempre.
Quando continuando a mandare amore ricevi merda, sei sulla frequenza giusta, ma il fatto è che spesso quello che dai non torna per forza dalle stesse persone cui dai.
Qualcosa di meglio è in arrivo per te. Non ci credi neppure tu ma è così. Ti ritrovi ad un certo punto a vedere con occhi diversi quello che davanti a te era banale fino al giorno prima e ti sembra diverso, migliore, affidabile...non sai cos'è questo nuovo sentire ma ti piace, ti fa sentire sicuro e vai avanti...qualcuno ti parla come se ti comprendesse nel tuo peggio e la cosa ti fa sentire decisamente meno mostro, meno solo.
Ecco che un giorno ti scopri di piacere per quello che sei a qualcuno, non ci credi neppure tu ma ti fa sentire così bene tutto questo che allo specchio ti vedi persino più giovane...
Inizi a respirare meglio, a rilassarti di più, a perdonare irrisolti e a lasciar andare cose...
Fino a ieri credevi che la persona giusta fosse quella che ti avrebbe fatto innamorare di lei, ad un tratto ti svegli e realizzi che la persona giusta è quella che ti fa innamorare di te stesso, quella che ha visto in te ciò che nessun altro era riuscito neppure a immaginare...
E ti senti un gran bene, è una sensazione indescrivibile, ti senti non migliore, non più fortunato, ti senti in pace.
Ecco! Ti senti tu e ti piace, per la prima volta ti piaci un casino!
...La persona giusta è quella che piano piano entra nella tua vita mostrandoti la tua bellezza a piccole dosi e alla fine specchiandoti per la prima volta ti vedi.
 E sei talmente bello che non puoi non innamorarti ed essere grato all'altro, amandolo di riflesso.
Grazie

P.



giovedì 24 aprile 2014

Arrivederci Gabriel...Grazie.

Se per un istante Dio dimenticasse che sono una marionetta di stoffa e mi regalasse un pezzo di vita, probabilmente non direi tutto quello che penso, ma sicuramente penserei molto a quello che dico.
Darei valore alle cose, non per quello che valgono, ma per quello che significano.
Dormirei poco, sognerei di piu'; capisco che per ogni minuto che chiudiamo gli occhi, perdiamo sessanta secondi di luce. Mi attiverei quando gli altri si fermano, e mi sveglierei quando gli altri si addormentano.
Ascolterei quando gli altri parlano e mi godrei un buon gelato di cioccolata.

Se Dio mi regalasse un pezzo di vita, vestirei in maniera semplice, mi sdraierei beato al sole, lasciando allo scoperto non solo il mio corpo ma anche la mia anima.
Dio mio, se io avessi un cuore, scriverei il mio odio sul ghiaccio e aspetterei l'uscita del sole. Dipingerei sulle stelle un sogno di Van Gogh, una poesia di Benedetti, e una canzone di Serrat; sarebbe la serenata che offrirei alla luna.
Annaffierei con le mie lacrime le rose, per sentire il dolore delle loro spine e l'incarnato bacio dei loro petali...

Dio mio, se avessi un pezzo di vita... non lascerei passare un solo giorno senza ricordare alla gente che le voglio bene, che l'amo. Convincerei ogni donna e ogni uomo che sono i miei preferiti e vivrei innamorato dell'amore.
Agli uomini dimostrerei quanto sbagliano nel pensare che si smette di innamorarsi quando si invecchia, senza sapere che si invecchia quando si smette di innamorarsi.
Ad un bambino darei delle ali, ma lascerei che impari a volare da solo. Ai vecchi insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia ma con la dimenticanza.

Tante cose ho imparato da voi, uomini...
Ho imparato che tutto il mondo vuole vivere in cima alla montagna, senza sapere che la vera felicita' e' nella maniera di salire la scarpata.
Ho imparato che quando un neonato prende col suo piccolo pugno, per la prima volta, il dito di suo padre, l'ha afferrato per sempre.
Ho imparato che un uomo ha il diritto di guardare un altro uomo dall'alto, soltanto quando deve aiutarlo ad alzarsi.
Sono tante le cose che ho potuto imparare da voi, anche se piu' di tanto non mi serviranno, perche' quando leggerete questa lettera purtroppo staro' morendo.

Dì sempre ciò che senti e fa’ ciò che pensi. Se sapessi che oggi è l’ultima volta che ti guardo mentre ti addormenti,
ti abbraccerei fortemente e pregherei il Signore per poter essere il guardiano della tua anima.
Se sapessi che oggi è l’ultima volta che ti vedo uscire dalla porta, ti abbraccerei, ti darei un bacio e ti chiamerei di nuovo per dartene altri. Se sapessi che oggi è l’ultima volta che sento la tua voce, registrerei ogni tua parola per poterle ascoltare una e più volte ancora. Se sapessi che questi sono gli ultimi minuti che ti vedo, direi "ti amo" e non darei scioccamente per scontato che già lo sai.

Sempre c’è un domani e la vita ci dà un’altra possibilità per fare le cose bene, ma se mi sbagliassi e oggi fosse tutto ciò che ci rimane, mi piacerebbe dirti quanto ti amo, che mai ti dimenticherò. Il domani non è assicurato per nessuno, giovane o vecchio. Oggi può essere l’ultima volta che vedi chi ami. Perciò non aspettare oltre, fallo oggi, perché se il domani non arrivasse, sicuramente compiangeresti il giorno che non hai avuto tempo per un sorriso, un abbraccio, un bacio e che eri troppo occupato per regalare un ultimo desiderio.

Gabriel Garcia Marquez

giovedì 13 marzo 2014

She come to them

Amo la fotografia, e come disse Antonioni: "E' stato proprio fotografando e ingrandendo la superficie delle cose che stavano intorno a me che io ho cercato di scoprire quello che c'era dietro queste cose, quello che c'era al di là"
Nella vita ci si risveglia nello scoprire, non è in fondo una metafora della scoperta quella della fotografia?
Quel riuscire a mostrare altro al di là dello scatto, della tecnica, del tempo nell'attenzione per ciò che si vuole rimandare.
L'arte tutta mi affascina perché essa non si arrende mai alla menzogna e continua a mostrare la sua verità sempre, anche attraverso gli insulti.
Mi hanno sempre attratto le storie dei personaggi divenuti famosi passando attraverso gli sputi.
Leggevo ultimamente che la Diane Arbus fu una di quelle, le sue foto non passarono indifferenti ma provocarono diciamo una certa reazione da parte del pubblico, ad ogni modo se oggi è famosa lo deve anche a quella saliva che doveva essere spesso tolta dalle sue esposizioni.
Essendo una ricercatrice mi dedico spesso a confrontare come la teoria della responsabilità per la propria vita passi attraverso l'esperienza dell'iniziazione al dolore, alla frustrazione per poi liberarsi e sorgere o meglio risorgere.
Spesso situazioni, personaggi, fasi storiche, eventi mi coinvolgono nella sincronicità.
Anche io come la Arbus ho sempre pensato che davvero ci sono cose che nessuno riesce a vedere se prima non vengono mostrate (lei diceva fotografate) ...She come to them...dicevano di lei, cioè lei va da loro, va verso loro, la fotografa stabiliva un contatto con i suoi soggetti, a volte profondo.
 Da quando ho compreso che anche la nostra parte ombra vuole il suo spazio e ne ha diritto, organizzo delle riunioni con questa.
 E vi assicuro che i miei mostri hanno sempre qualcosa di interessante da dirmi. Così facendo io vado da loro, non mi faccio inseguire, spaventare, vado da loro e li ascolto, mi connetto.
I soggetti della Arbus sono spesso diversamente unici.
Lei andava da loro, e quando qualcosa nella scena non andava bene non era la scena ad essere modificata, ma la fotografa ad adattarsi.
Non è meraviglioso? La fotografa si adattava, il soggetto è lì, perfetto com'è, non c'è niente da cambiare fuori.
Non devo abbellire i miei mostri, devo adattarmi io a loro, io sono la causa, loro la conseguenza, io ho creato loro, non me loro, essendo responsabile ho il dovere di stabilire un dialogo, dar loro spazio, ascolto, solo così posso fare della mia vita una meravigliosa opera d'arte.

Questa è la riflessione che mi ha suscitato la fotografia della Arbus: non importa se ti sputeranno perché stai mostrando qualcosa che non è stato mai visto di "te" o del mondo, non importa se ti sostituiranno perché la tua ampia gamma espressiva fa loro troppa paura, tu continua ad esporre alla luce, perché un giorno, uno qualunque, magari un certo Kubrick, vedendo una tua creazione ne proseguirà la vita dell'opera stessa e tu si,  potrai dire che non è vero che tutti sono sostituibili, perché tu non lo sei.


















Foto di Diane Arbus (ispiratrice della famosa scena del film "Shining" di Kubrick)


Ma ricordati che non c'è nessuno in cui credere, nemmeno un Dio, finché tu resti una bugia.


P.

giovedì 6 marzo 2014

Sesso= Creazione

Nel post precedente ho accennato al fatto che spesso molte di noi quando pensano al sesso collegano questo a qualcosa di peccaminoso.
Nel libro di Mamani che ho consigliato “La profezia della Curandera” c’è un’attenta valutazione del sesso inteso come energia creatrice.
Devono essere accantonati tutti i pregiudizi secondo i quali il sesso sminuisce e svaluta la donna come Essere e dimenticare tutte le affermazioni che vogliono la Donna come oggetto del desiderio o macchina riproduttrice. L’energia sessuale infatti, essendo creativa di per sé è un potere che può essere utilizzato sempre, non solo all'interno delle relazioni amorose, esso è il carburante che ci spinge avanti nella vita per produrre cambiamento, per generare, guarire e dare inizio alla trasformazione.
E’ un’alchimia vera e propria e la Donna è la maga.
Per arrivare a utilizzare questa energia nel libro vengono descritti degli esercizi di respirazione ma la cosa più importante è la consapevolezza del proprio potere e la fiducia nelle proprie capacità di Donna ispirata dalla Divinità alla realizzazione di se stessa come Maestra di vita all'interno della Società.
Poiché: Solo una Donna può essere una Maestra, nel silenzio, nella sua pazienza sa guidare e trasmettere le sue conoscenze. Guida con il suo esempio, non con le parole. Ma prima la Donna dovrà incontrare se stessa.
L’animale che meglio rappresenta la Donna è il serpente, proprio come la Donna il serpente è in sintonia con i cicli naturali, a contatto con la terra offre ad essa il suo ventre strisciano all'interno della Madre e riceve sulla sua schiena il Padre, muovendo così entrambe le energie.
Conosce il rinnovamento, quando arriva il momento di cambiare pelle semplicemente abbandona quella vecchia.
E’ dotato di impulso creativo, forza e tenacia così come la Donna che quando davvero vuole, può.
Da qui la frase tratta dal libro, con cui avevo intitolato il mio precedente post: "Quando un serpente vuole attraversare un fiume, per quanto profondo esso sia,si immerge nell'acqua, consapevole che ce la farà"
Il serpente è in sintonia con le Donne, sa che dentro di loro si cela un potere inesauribile e chi ci ha indotto a credere che il serpente fosse l’anima del Diavolo lo ha fatto per paura della nostra forza.
 Perché se siamo come i serpenti siamo più temibili dei religiosi maschilisti.
Tutti i desideri dell’umanità si celano all'interno del buio nella Donna all'altezza dell’osso sacro dove il magnetismo è potente.
Bisogna arrivare a conoscersi in tutta onestà senza vergogna, senza paura, rispondere a delle domande che ci faranno scoprire molto sul nostro conto, dobbiamo andare a fondo, avventurarci nell'oscurità come tutte le eroine che affrontando l’Inferno giungono al Paradiso.
La realizzazione di noi stesse e del nostro scopo sulla Terra passa dal confronto con i nostri Demoni, con la Paura, alla fiducia nel nostro intuito.
Continuiamo a proiettare non a vedere, quando saremo in grado di elevarci nella consapevolezza di creatrici dell’Universo allora scopriremo di essere parte di Dio.
Il racconto mitico vuole stimolare a produrre coscienza, le favole, i racconti ci incuriosiscono perché sono mappe all'interno di un territorio che non conosciamo ancora ma che è nostro.
E’ quanto di noi non sappiamo ancora.
E’ un morire a ciò che conosciamo per avventurarci verso altro.
Ma in fondo noi Donne non abbiamo tante alternative: o camminiamo affianco alla Morte e viviamo oppure viviamo sfuggendo alla Morte distruggendoci. 
P.


martedì 4 marzo 2014

Quando un serpente vuole attraversare un fiume, per quanto profondo esso sia,si immerge nell'acqua, consapevole che ce la farà.

"E cosa deve fare una donna per essere iniziata?"

"Deve ritornare all'utero della Pachamama (Madre Natura) e immergersi nell'oceano della vita. Lì dovrà entrare in contatto con la propria intimità e in armonia con gli elementi simpatici: la terra e l'acqua. Solo così lo spirito potrà manifestarsi. Dovrà imparare a sovrapporsi al dubbio, al timore, al dolore, alla paura, alla disperazione, alla stanchezza, al fastidio, alla frustrazione, alla disillusione. Grazie alla preparazione ricevuta imparerà a vedere e a sentire nell'oscurità, a capire se è il momento di pazientare oppure quello d'agire e, non appena i suoi sensi l'avviseranno dell'esistenza di un pericolo imminente, saprà affrontarlo facendo ricorso alla sua prudenza, alla sua saggezza, alla sua calma e alla sua serenità. E quando finalmente sarà riuscita a superare quasiasi tipo di pericolo, allora imparerà a viaggiare nel tempo e nello spazio. Imparerà a viaggiare andando avanti e indietro dall'infinito perchè il tempo e lo spazio sono contigui e non divisi e, cosi facendo, visiterà piccoli e grandi mondi lontani. Potrà anche attraversare lo spazio interiore, penetrando nella mente degli altri e anticipando così gli eventi. E così, mentre una persona comune si sta avviando, la vera donna è già di ritorno: era così che le nostre ave viaggiavano nel tempo e nello spazio.



...Ma, per poter cominciare la sua iniziazione, la donna, doveva prima superare una serie di prove che mitigassero il suo carattere per poter quindi imparare, nel Tempio, a controllare a poco a poco il proprio corpo e la propria mente. Di tutto quel percorso, la lotta più grande che doveva affrontare era quella del controllo della mente. Li dentro era continuamente assalita da paure e dubbi: doveva imparare ad avere fede, perchè chi non ha fede in se stesso è perduto...


"La Profezia della Curandera" è stato uno degli ultimi libri che ho letto, personalmente lo consiglio a tutte le donne così come consigliai nel passato "Donne che corrono coi lupi".
Sono testi magici, dal potere inesauribile di distillare forza per la donna pronta a donare se stessa per ritrovarsi, come la Psiche, come la cara Kantu come altre eroine, le donne perdono forza e coraggio dando retta a paure e incertezze, questi testi spronano l'anima selvaggia che è racchiusa in ognuna di noi, quella che non si vuole adattare, quella che vuole creare.
Dovrete essere disposte a mettere da parte tante idee false sulla "creazione", sul "sesso", sull' "amore"... 
Quante alla parola sesso collegano peccato piuttosto che creazione ad esempio?
Lilith, la prima moglie di Adamo colei che lo "cavalcava" che venne scaraventata tra i demoni è dentro ognuna di noi.
E' Lei la Luna Nera che ci soccorre nel dolore, è Lei che viene a ricomporre i pezzi del nostro corpo dilaniato dal rifiuto dell'uomo, è Lei che ci trasforma in maghe potenti, che ci fa assaporare il sesso, che crea alchimie e incanti, che ci sostiene e ci rende fiere della nostra femminilità, del nostro lato nascosto dietro un velo di buio...è Lei l'incantevole figura che dentro di noi si cela fintanto che non la si reclama, è lei la forza prorompente della cascata, l'intrepida senza paura, lo sguardo fermo sugli occhi del serpente ad ammaliarlo a farlo Suo, è Lei che non teme la cacciata perché sa che può viaggiare nel tempo attraverso la nostra oscurità.
E in quel buio essere faro per ritrovare la nostra vera natura di Essere meraviglioso, sfaccettato, brillante.
E' lei che da sapore alla vita, la donna serpente che ha vinto "il male"...
Ci hanno fatto credere nella cattiveria della Donna perché potessero avere il controllo sul nostro potere che sapevano grande.

La voce della donna serpente, allora, risuonò nelle sue orecchie:" Sarai sufficientemente forte e padrona di te stessa da poter affrontare qualsiasi prova?
Lei fece di sì con la testa. "Allora avanti. Sei arrivata a un punto dal quale non si può più tornare indietro. Domani cominceremo le prove per farti diventare una vera donna" disse la curandera. 
Fu così che Kantu offrì anima e corpo all'ignoto; sapeva che non sarebbe più potuta tornare indietro nemmeno se lo avesse voluto, ma era decisa ad arrivare fino in fondo, anche a costo di morire...

Perchè solo la donna è in grado di usare il suo cuore stillando amore. Sono molte le donne che si sono sacrificate per amore di un uomo, dei figli o della comunità: ricorda che per ricevere bisogna dare. Se dai amore, riceverai amore. L'uomo, a differenza della donna, non può capire queste cose perchè la sua mente e le sue vibrazioni spirituali non possiedono la sensibilità necessaria per percepirle; la donna, invece, sa che l'amore è il fondamento sul quale si basa l'esistenza della società...

P.






domenica 16 febbraio 2014

L'uomo Acquario

Lo devo ai miei ex (amici, amori, ecc.) acquario uomini, si perché li ho massacrati non riuscendo a vedere mai la loro bellezza, perché si sa...quello che è nascosto impiega tempo a venir fuori, ha bisogno di smottamenti, terremoti, studi, ricerche archeologiche...l'acquario è come una Gerusalemme sepolta, richiede un team di esperti e non si fa comprendere da tutti, devi aver studiato porca miseria!
E' l' uomo che sembra in apparenza il più semplice dello Zodiaco, lo vedrete arrivare con il suo passo leggero come se camminasse sempre qualche metro più in alto rispetto agli altri, con quell'aria saputella del cavolo che ve lo dico,sarà quella che vi farà innamorare, senza scrupoli, prendervi e farvi fare il giro del mondo "emozionale", ecco che dal più semplice ragazzetto incontrato si trasformerà nel vostro psicopatico preferito di cui non saprete farne a meno, noterete subito che con lui non vale nessuna cacchio di tecnica di approccio, di seduzione, poiché è talmente intuitivo (mi spiace dirlo ma è l'uomo più intuitivo e intelligente dello Zodiaco, mi perdoneranno i miei amici scorpione, che forse si aspettavano questo primato)  che non riesci a fargliene una, lui sa già se una donna è presa, lo sa dai primi dieci secondi di conversazione se dovrà allontanarvi perché vi accollerete a lui come cozze o se dovrà lavorarci su per un po' per potervi almeno portare a letto una sera di queste...in realtà, questo letto che a volte scambiano per una palestra è quasi un colloquio preliminare alla vostra application mandata per quel lavoro di compagna di giochi.
L'Acquario è un eterno ragazzino, sappiatelo, non aspettatevi fiori e cioccolatini, se lo fa è davvero perché qualcun altro magari un amico toro lo ha forzato ad essere almeno per una volta all'anno "uguale" agli altri...ma lui è speciale perché dovrebbero toccarlo romanticherie socialmente accettate da tutti? Figuriamoci...
E' però di una passionalità invidiabile ai cugini di fuoco, e dura di più :) è fantasioso e aperto, richiede completa disponibilità a non farsi incatenare nei rapporti, se non per gioco ad un letto, se volete che sparisca dalla vostra vita parlategli di confetti, matrimonio, bambini...ecco questa tecnica funziona sempre con tutti gli uomini in realtà...ma lui è il più veloce del gruppo ad andarsene via!
Un uomo acquario non ammetterà mai di essere innamorato e non dirà mai ti amo, se lo farà è perché sta provando a recitare l'ultima parte di una commedia romantica e voi ci siete cascate! 
"No, sai mi sono iscritto a questo corso di teatro per avere più confidenza con il public speaking.." 
No, è per conoscere qualcuno di diverso dal solito che stimoli la sua fantasia. Ha bisogno di stimoli, non è il tipo da divano e partita, ha bisogno che trovi in voi una sfida quotidiana al suo magnifico, enorme, bellissimo EGO.
Sarà il vostro migliore amico, oh si in questo si che è bravo, è comprensivo, aperto e vi aiuterà come possibile, finché buttate la parola amicizia sul tavolo si avvicinerà a voi ma attente, non mentite perché fiuta come un cane da tartufo se gli state dicendo amicizia ma intendete: SPOSAMI!
Personalmente i miei rapporti con gli uomini del mio stesso segno funzionano benissimo da single ;) e non chiedo altro proprio perché è in questo modo che riesco a relazionarmi meglio con loro, non c'è nessuna competizione né bisogno, non c'è niente a cui attaccarsi, ragazze è aria...e l'aria come dice una canzone, puoi solo respirarla, se la respiri ti nutre ma se provi a metterla in una bottiglietta ve lo dico sarà frustrante da subito per voi e per lui...rinunciate.
Ma se volete davvero sapere cosa sta andando storto nella vostra vita, chiedetelo a lui, vi sorprenderà, vi farà vedere cose che non avevate nemmeno preso in considerazione di voi, avrete il consiglio giusto e anche se sembrerà irritante sarà curativo.
E' l'unico segno che può essere amico di un'ex, le consiglierà anche che lingerie da usare con il suo nuovo compagno. Si è pazzo, completamente fuori, eppure nessuno come lui sa cogliere le sfumature dell'essere umano, è il miglior avvocato del mondo, perché sa giudicare equamente le situazioni e riconosce punti deboli e forti velocemente, è in gamba ma ha bisogno di una cerchia che lo sostenga, che non lo soffochi ma che ci sia sempre perché per lui il gruppo "giusto" ha valore.
Ho scritto questo post per dare un taglio un pò più leggero al mio blog che spesso appesantisco dal mio fare "Leopardiano" purtroppo/per fortuna mio padre mi ha istruito al pessimismo cosmico.
Da piccola, a 13 anni leggevo LO ZIBALDONE e poi Spoon River, cosa ci si può aspettare? 

Per ora buona giornata a tutti ...splende il sole su Edinburgh oggi...vado al mare :)

Saluti ai miei cari dolci acquarietti maschi!

Pam