domenica 16 ottobre 2011

Il sentiero dell'amore di Don Miguel Ruiz



In ogni rapporto ci sono due metà.
Una siete voi e l'altra é vostro figlio, vostra madre, vostro padre, il partner.
Ciascuno è responsabile soltanto della propria metà.
Non importa quanto siate vicini o quanto pensiate di amarvi, è impossibile essere responsabili per ciò che si trova nella testa di un'altra persona.
Non potrete mai sapere cosa pensa l'altro, in cosa crede, quali sono le sue congetture. Non sapete nulla di lui.
Questa è la verità, ma cosa facciamo invece?
Cerchiamo di essere responsabili per l'altra metà, ed ecco perché le relazioni sono basate sulla paura, sul dramma e sulla guerra per il controllo.
Se iniziamo una guerra per il potere, è perché non abbiamo rispetto.


La verità è che non amiamo.

Ciò che scambiamo per amore è soltanto egoismo. Come dei drogati, vogliamo le piccole "dosi" d'amore che ci fanno sentire bene. Se non c'è rispetto c'è la guerra per il controllo, perché ciascuno si sente responsabile per l'altro.

Devo controllarti, perché non ti rispetto.

Devo farmi responsabile per te, perché qualunque cosa ti accada mi farà male, e io non voglio soffrire.


Allora, se vedo che non ti prendi le tue responsabilità, ti martellerò per costringerti a farlo, ma voglio che tu sia "responsabile"dal mio punto di vista, che non è necessariamente quello giusto.



lunedì 10 ottobre 2011

La nuova era

Noi viviamo in un perenne stato di sogno, un sogno che c'è stato impiantato nel cervello come un software mal funzionante ma conosciuto e perciò usato e condiviso.
Questa cosa mi fa venire in mente Linux...il sistema operativo, un mio amico anni fa lo mise ed iniziò a fare propaganda del nuovo sistema.
Solo poche persone lo stavano a sentire, spesso dicevano: è difficile, lascia stare per carità! 
Il fatto strano è che non lo avevano nemmeno mai visto!!
Molte persone parlano per sentito dire, il punto è che hanno paura del nuovo, non lo conoscono, spiazza, cos'è? che farò? E l'ansia aumenta. 
Se solo avessero la curiosità dei bambini non temerebbero più nulla.
I programmi ereditati non sono nostri e possiamo liberarcene, è un compito impegnativo, è richiesta volontà per arrivare a stare veramente bene e ad essere liberi da paure che ci imprigionano da secoli.
Per fare questo vengono oggi illustrati vari metodi che non starò qui a citare, ognuno può farsi il viaggio che vuole, ci si incontrerà alla fine o a metà del percorso chissà...
Quello che preferisco personalmente come lavoro su di me è quello dell'osservazione e dei 4 accordi, un testo piccolino di saggezza toteca che consiglio vivamente a tutti. 
Sono 4 semplici cose da fare e da rifare che miglioreranno la qualità della vita di ognuno.
Capirete che ogni volta che dite o fate qualcosa a qualcuno la state in verità facendo a voi, sarà uno stimolo a fare qualcosa di bello allora piuttosto che gettare veleno e terrore ovunque.
Ultimamente mi rendo conto che ce la si racconta, ma nessuna storia regge più...il tempo di reagire è terminato, bisogna agire consapevolmente, non tirare uova marce dalla frustrazione.
La nuova era è un qualcosa di autentico no di scopiazzato qua e là, e l'autenticità non può esserci finché non ci si libera dei fardelli di tensione e paura che governano i nostri cervelli.
Non bisogna credere e basta, bisogna scegliere di credere e a cosa. E' questa la differenza.
Altrimenti crederemo a tutto e saremo vittime non esseri responsabili.
La terra ha bisogno di essere amata e risvegliata da un canto non da urla. 
Il più grande potere che abbiamo è quello di fare la differenza. Dobbiamo solo scegliere di creare partendo dall'intuizione o dall'esperienza.
Fare del proprio meglio per ripulirsi da immondizia ereditata senza accusare nessuno sarà il primo vero passo verso un nuovo inizio.
Trovate la vostra strada e perseguitela facendo del vostro meglio.


Bisogna impegnarsi per il più alto beneficio proprio e del prossimo. Tutto ciò che viene fatto con questo scopo al meglio delle proprie capacità è l'unico vero diritto dovere civico che abbia senso perché è per l'umanità intera non per una classe.
Pamela C. De Logu 
 
Voglio regalarvi uno spunto di riflessione dal libro di Don Miguel Ruiz, "I 4 accordi": 
"Quando prendete le cose personalmente, vi sentite offesi e la reazione è quella di difendere le vostre convinzioni, creando conflitti. Rendete grande qualcosa che di per sé è piccolo, perché avete bisogno di avere ragione...si tratta di una proiezione del vostro sogno, quello che dite, che fate segue gli accordi che avete preso con voi stessi...non ha nulla a che vedere con me.
Non m' importa cosa pensate di me, perché non prendo in modo personale le vostre opinioni...so che quando sarete contenti direte che sono un angelo ma se siete irritati no. In entrambi i casi, la vostra opinione non mi tocca perché io so ciò che sono e non ho la necessità di essere accettato.
Qualunque cosa diciate so che è un problema vostro non mio, è il modo in cui vedete il mondo e state parlando con voi stessi, non a me. 
Le opinioni di ciascuno derivano dal suo sistema di credenze, quindi nulla di ciò che pensa un altro mi riguarda davvero: riguarda lui o lei.

Non è ciò che ho detto io che vi fa soffrire ma il fatto che avete delle ferite aperte e io le ho toccate. Siete voi che vi fate del male.
E' impossibile per me prenderla personalmente, non perché non vi creda ma perché so che vedete il mondo attraverso occhi diversi: i vostri.
Quindi se vi arrabbiate con me, so che state affrontando voi stessi..."
 

mercoledì 5 ottobre 2011

Rimetti a noi i nostri debiti

Come noi li rimettiamo ai nostri debitori.
Confesso che in chiesa quando fremevo per uscire da quelle quattro mura ammuffite, la frase che più mi colpiva del Padre Nostro e la più incomprensibile per me era questa.
Cos'erano sti debiti? Come poteva una bimbetta capire cos'erano i debiti? Figuriamoci quelli karmici o come volete chiamarli.
Cos'è un debito?
Vediamo secondo il dizionario italiano cos'è il debito.


1débito    ['debito]
s.m.
agg
che è dovuto; opportuno
agg
obbligo di pagare una somma di denaro specialmente se ricevuta in prestito; la somma dovuta
agg
obbligo morale, di riconoscenza


Il debito secondo me:

E' un impegno. L'impegno ad assumersi la responsabilità di assolvere un dovere: può essere una cifra di denaro da restituire, un aiuto da ricambiare al momento opportuno, un libro da riportare alla persona che te l'ha prestato fiduciosa che un giorno glie lo avresti ridato senza farti pregare.
Il debito è qualcosa che nasce nel momento in cui fai una richiesta, non prima. 
Questa cosa è importantissima perché è qui che esiste la netta divisione tra RESPONSABILITA' e SENSO DI COLPA.
Il senso di colpa invalida e nasce credendo di dovere qualcosa a tutti anche se non abbiamo chiesto nulla, la responsabilità nasce nel momento in cui si è consapevoli di aver fatto una richiesta.
Molti vivono in un perenne stato di bisogno e chiedono senza rendersi conto che le richieste vanno fatte non mendicate.
Esempio: se mendichiamo amore, riceveremo disprezzo perché l'universo non risponde alle parole ma alla nostra vibrazione di poca stima per noi.
Per questo è importante essere consapevoli sempre dei propri stati d'animo e di ciò che sentiamo dentro.
Incontrarsi all'interno è l'unico modo per essere davvero nel momento presente, per vincere le paure.
Il nostro squilibrio, le nostre proiezioni amplificano quello che è solo fumo, ci sentiamo soffocare perché il fumo aumenta...
Non sapevo cos'era sta preghiera, la recitavo così a memoria come a scuola, molti anni dopo la studiai e mi resi conto che è un dono e che i debiti da rimettere sono i nostri rancori, tutte le cose che abbiamo preso anche per sbaglio e che abbiamo lasciato inquinassero la nostra vita.
Non può esserci gioia senza perdono e quel perdono che credevo dovere a qualcuno in realtà lo dovevo a me stessa perché se si sbaglia non è per sbagliare ma per riuscire a ricordare che noi siamo migliori di così, davvero lo siamo. 
Tutti quanti ma lo abbiamo dimenticato. 
L'errore ci aiuta a ricordarci della nostra parte più autentica, quella che non giudica ma ama.
L'errore arriva a svegliarci, a dirci:"Ehi, va bene così, sei riuscito a fare quello che in quel momento potevi fare ma credimi puoi davvero fare di meglio e te lo sto dicendo anzi, te lo sto mostrando, facendoti vivere un'assenza, che è la mancanza di armonia"
Allora ti disperi ma in realtà, quella disperazione è una forza, un potenziale.
Quelle lacrime diventano allora una preghiera...
Da bambina stufa di pregare a memoria, iniziai a chiedere come se chiedessi ad un amico, funzionava...col tempo dimenticai allora le preghiere ma non il modo di pregare.


La semplicità è la chiave del Paradiso e la sincerità è l'unica cosa che conta...noi otteniamo quello che chiediamo sinceramente...






Pamela C. De Logu










Leggi questo bel post sul Padre Nostro

«Dacci oggi il nostro pane quotidiano». Peccato che l'abbiano tradotta così male, questa frase.
La traduzione latina era più fedele: «Panem nostrum supersubstantialem da nobis hodie».
Cioè: siano nutrite le nostre superiori aspirazioni, a scoprire, fare, volere, creare più di quello che c'è già.
Invece, mettendo «pane quotidiano» là dove era scritto ben chiaro «panem supersubstantialem», si abituavano le persone a elemosinare a Dio quello che già conoscevano, come se fosse ciò che c'è di più prezioso.
In più, sul piano strettamente concreto, quella traduzione incoraggiava a credere che, se di cibo ce n'era poco per alcuni, Dio c'entrasse qualcosa.
E dunque che così dovesse essere.
          I. Sibaldi