Siamo lì e non prendiamo le distanze dai pensieri lasciandoci inquinare, ogni volta che accade, diventiamo quei pensieri che ci trascinano da una parte all'altra lasciandoci senza energia.
Che cosa fare in questo caso? Intanto, se nel "non fare" i pensieri vengono a trovarci spesso, "nel fare" di rado.
Quindi per prima cosa, trovarsi un'attività fisica aiuta moltissimo a non fissarsi sui pensieri che seppur lì passano senza trovare ancore.
Quando dipingi, usi la creta, disegni, cuci, prepari una torta, fai giardinaggio sei lì in quel momento e fai quello.
Estendendo quel momento del fare nel qui e ora, il solo atto del coltivare la terra o preparare un plum cake diventa sacro.
Il segreto non è scappare ma restare, se si scappa ci si sottrae al tempo dando a questo rilevanza se si resta si diviene infiniti.
Ieri ho visto un video interessante, un noto psicologo parlava del pensiero positivo: sono sbalordita nel sentire che finalmente qualcuno sottolineava il fatto che il pensiero positivo è la più grande stronzata partorita negli ultimi tempi e crea spesso più stati d'ansia dell'esser sempre negativi...PERCHE'??? Perchè ciò che reprimi torna sempre più forte...diceva Wilde: "l'unico modo per liberarsi da una tentazione è cedervi"...l'unico modo per liberarsi dalla tristezza, dalla rabbia e da tutte quelle emozioni che non ci piacciono perché le giudichiamo, è accoglierle, guardarle, nel momento. Stare lì e osservare. Non diventerai più sereno perché ti dici che va tutto bene ma sarai autentico se ti dici che in quel momento sei incazzato e inizierai a guardare la tua rabbia senza giudizio per sentire cosa ha da dirti di importante...le emozioni sono degli indicatori, bisogna ascoltare e osservare, non reagire. La reazione deriva dalla paura, l'azione dall'ascolto e dall'osservazione. La paura che trasmuta in consapevolezza è il più bel regalo che possiamo farci. Come? Osservando senza giudizio. Assumendoci la responsabilità di essere nel momento presente come siamo. Non diversi da come siamo ora.
Michel De Montaigne scriveva: "Quando ballo, ballo. Quando dormo, dormo. Quando vado a passeggio per un bel giardino, se i miei pensieri iniziano a intrattenersi con cose estranee, li riconduco subito a passeggiare nel giardino, insieme a me e alla dolcezza di quella solitudine."
Riconduci dunque i tuoi pensieri sul sentiero ogni volta che ti vogliono portare via da dove sei in quel preciso istante.
P.
Raffaele Morelli lo ribadisce da tanti anni e all'inizio era guardato, ascoltato e letto con stupore e diffidenza... Quello che scrivi è vero, come è vero che sperimentare personalmente è la cosa da fare perchè non siamo tutti uguali e non è mai lo stesso momento interiore. Ciascuno ha la propria modalità che cambia con noi per raggiungere "la pace" interiore, l'ingrediente più prezioso e potente che ci farà planare in dimensioni di straordinaria bellezza e potere, innanzitutto quello di vedere e utilizzare la nostra energia da una dimensione differente.
RispondiEliminaGrazie Pam, il tuo plum cake impastato di qui e ora è il migliore del mondo ;)
si si è lui! il dott morelli mi fa sempre ridere con i suoi video sono di una semplicità che sfiora l'idiozia eppure è tutto vero...la vita è semplice noi ce la complichiamo..nel silenzio uno sconosciuto infornerà un bel plum cake e sarà buonissimo ;) grazie Silvia una buona giornata! :)
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Bravissima, Pam!
RispondiEliminaE in perfetta sincronia, dopo aver letto il tuo bell'Articolo, apro un mio libro che ho vicino, "Il Vedanta è l'Inconscio", di Arnaud Desjardins, Ubaldini Ed. e a pag.187 leggo: "Iniziate a essere completamente uno con quello che esiste. Ciò ribalterà la situazione e favorirà il miracolo. Voi cercate di aprire la porta spingendola prima in un modo poi in un altro mentre la si apre tirandola. Questo è l'unico segreto. [...]. State provando a liberarvi restando "contro" di essa. E' impossibile. Se mi oppongo a qualsiasi cosa succede in me, non riuscirò a liberarmi.
L'emozione è lì, basta integrarvisi. "Non ci riesco"; bene, siete contenti o scontenti? Allora siate uno con l'emozione di scontentezza, tutto qua. [...]>. Abbracci e baci! Alba.
Grazie a te dello splendido consiglio :) d'altra parte mia nonna diceva finché non si sbatte la testa contro il muro...poi alla fine capisci o meglio intuisci che il muro fa male solo perché ti ci scagli addosso opponendo resistenza, non è lo stesso se lo si accarezza e ci si appoggia piano la schiena lasciandosi scivolare giù sulle ginocchia...anche nella disperazione più viva sentendola ma non identificandocisi...un abbraccio di luce.
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Vivere il momento ed essere in sincronia con la vita. Evitiamo che i pensieri ci trasportino, siamo noi a decidere. Sono completamente d'accordo con Michael de Montaigne.
RispondiEliminaGrazie Padre :) per la tua condivisione ...l'unica scelta che possiamo fare è tra l'identificarci con i pensieri o meno ...ego o sé tutto il resto sono solo illusioni :)
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