lunedì 29 settembre 2014

Riflessioni

Nessun incontro è mai un caso.
Incontriamo le persone che ci aiutano in un modo o nell'altro a compiere il nostro progetto di vita.
Ultimamente cercavo di risolvere il mio dramma.
Ognuno di noi ha un dramma. Risolto il dramma si viene promossi. Ho studiato parecchio ma come diceva Gordon Craig: "prima la pratica e poi la teoria" e devo dire che si...si impara più velocemente e in maniera completa praticando, piuttosto che leggendo e ripetendo.
Mi sono così imbattuta in uno dei tanti angeli che ci svolazzano accanto e che non sanno più cosa inventarsi per farsi vedere...
La scusa per avvicinarmi era: ho bisogno di aiuto. In realtà lui stava aiutando me. Mi racconta la sua storia, ognuno di noi ha una storia e ad un certo punto tira fuori il discorso della sicurezza.
Così qualcosa dentro di me risuona. Sicurezza. Cosa significa essere sicuri?
Sapere. Sapere che è così. E quando sai che è così? Lo sai e basta.
In uno dei discorsi ad un certo punto fa capolino questa frase:.. E le donne vogliono sicurezza...
Quelle parole mi scuotono così mi sveglio dal sogno e realizzo che stavo cercando quello: essere al sicuro. Mi guarda e dico: "No. Non è vero...o meglio beh non posso parlare per tutte le donne in generale ma per me ecco, no, io voglio essere amata. E' l'amore che da sicurezza. La sicurezza non da amore." Così mi rendo conto che ho appena ammesso che cosa davvero desidero e perché non riuscivo ad ottenerlo. Stavo cercando nel posto sbagliato. Cercavo l'amore nella casa della sicurezza. Mentre avrei dovuto cercarlo nella casa della libertà e della fiducia.
Attiravo situazioni in cui continuavo a sentirmi insicura perché cercando la sicurezza vibravo sull'onda dell'incerto.
Ma nel momento stesso che ho lasciato andare il volermi sentire sicura a tutti i costi, lì mi sono sentita amore e sto continuando ad attirare situazioni benevole per me.
Cercate prima il Regno, e tutte queste cose vi saranno date...molte persone cercano le cose per arrivare al Regno. Qui sbagliano.
Quando ci sentiamo amati non è perché qualcuno ci ama, è perché noi siamo amore, se noi non fossimo amore, se non fossimo collegati a quella frequenza, potrebbero amarci in 10 noi non sentiremmo nulla. Dipende da dove stai cercando l'amore, se lo cerchi dentro e vai per la strada che ti dice di seguire tutto ti verrà dato, se lo cerchi fuori per paura che niente ti venga dato o che tutto ti venga tolto allora fallirai.
La paura fa sempre la differenza ma l'amore che è universale e paziente ti darà un'altra chance per aiutarti a capire che non c' è  niente da temere se ami. E che LOVE IS THE ANSWER NOT THE QUESTION.
Quando fai domande è perché non sei sicuro, se lo sai non c'è nessuna domanda da fare. E provate a ricordarvi quante domande avete fatto quando semplicemente sapevate che era la persona giusta per voi. Credo abbiate solo agito. Ma se state ancora cercando di sapere  se vi conviene,lasciate stare perché il coraggio non è ancora maturo per sfidare la paura dell'insicurezza e darvi all'amore.
Magari non è ancora  il vostro tempo...

Se è conveniente potrebbe essere sicuro...ma se non lo è, è sicuramente qualcosa di meglio.

Buona Notte

P.
Il passato che non vuole passare è simile a un drago che aggredisce ogni giorno la nostra esistenza, pretendendo sacrifici umani - perché non può vivere, se non divora altre vite.
E l'io spesso obbedisce, quasi senza accorgersene: al drago di un vecchio amore che l'ha deluso dà da sbranare un amore nuovo; al drago di un cattivo rapporto della figlia col padre viene dato in pasto il marito; al drago di una sconfitta subìta in gioventù vengono sacrificate una dopo l'altra le occasioni di successo che la vita continua a produrre.
Così i draghi psichici prosperano, dominano.
Ma ogni volta che te ne accorgi vengono polverizzati, come i vampiri dalla luce del sole.
Poi bisogna solo guardar bene che non si riformino. Non ci vuole tanto.
                    I. Sibaldi

mercoledì 10 settembre 2014

"Chi non crede nei miracoli non è realista" Audrey Hepburn

Ho accuratamente sempre evitato di trattare argomenti quali salute e  malattia.
Ogni volta che ne sentivo parlare fuggivo come una lepre, ma in salita sapete, la lepre fa fatica, è perciò l'unico momento in cui è più facile acchiapparla. E così è stato per me.
Un anno fa circa ero al mare con una mia amica, lei incinta si misura la pressione, io per gioco le chiedo di misurarmela. Me la misura e BUM! Pressione alta per i miei 30 anni, non riporterò i valori, non credo siano rilevanti i numeri quanto piuttosto l'insegnamento che ne derivò.
Presa un pò dal panico cercai di calmarmi respirando di diaframma "riproviamo" dissi, ancora alta...Ok magari è un momento...andiamo in spiaggia...
In spiaggia cercai di non pensarci, bevvi tanta acqua e rimasi sotto l'ombrellone a ripulire...bagnetto, pranzetto, chiaccherata ecc.
La sera ci sarebbe stata la festa di compleanno del mio piccolo nipotino, il primo figlio della mia amica in attesa del secondo splendore, anche mia madre era stata invitata, ci conosciamo da secoli tutti quanti!
Prima che la festa iniziasse chiedo alla mia amica di andare in camera da letto e misurarmi di nuovo la pressione...ALTA!
Cazzo! Mi dico!  e non riesco a nascondere la preoccupazione sul mio viso ai presenti, sono un'attrice e si dice che gli attori dovrebbero saper fingere, in verità il mio regista mi disse un giorno che un vero attore è un libro aperto, per questo riesce a interpretare i ruoli, è genuino nell'espressione.
Più che altro avevo organizzato ormai il mio viaggio per trasferirmi a vivere in un altra città Edinburgo, dove al momento vivo e questa situazione mi arrivava come un tentativo di bloccarmi da parte del destino ( mi sentii scaraventata da responsabile a vittima in un nano secondo) beh iniziai a fare i miei check up di corsa per capire cosa cazzo non andava in me. Niente, niente di niente, SANA COME UN PESCE eppure questa cazzo di pressione continuava ad essere alta!
Il medico in Italia, impaurito mi da delle pasticche per abbassarmela ma sbaglia dosaggio e mi ritrovo a letto senza riuscire ad alzarmi, troppo forte per me.
Finalmente trovo una brava cardiologa e mi propone uno stile di vita sano e attenzione, ricordo che quando disse attenzione mi suonò un campanello d'allarme ma io volevo dormire ancora un pò non volevo un vero e proprio aiuto, ricordate che l'aiuto non è un palliativo, fa contorcere le budella come dice Brizzi, se non siete pronti per l'aiuto non chiedete perché l'aiuto arriverà ma potrebbe non piacervi. Io volevo un palliativo. Volevo rimediare alla situazione senza starci a lavorare su, non ero disposta a prendere la pillola rossa. Presi la pillola azzurra, un dosaggio basso che lei mi diede, per svegliarmi in camera mia e credere quello che volevo. Dormire ancora un pò. A volte non si è semplicemente pronti non c'è nulla di male in tutto ciò. Ma il risveglio è solo rimandato.
Arriva il giorno della mia partenza.
Dopo una settimana la pressione nonostante le pasticche non si abbassa, mi faccio prendere dal panico e torno in Italia, forse ho qualcosa di brutto penso...3000 pensieri iniziarono a frullarmi per la testa, malattie rare che erano state preannunciate da un medico, non avevo fatto alcuni controlli in più e forse lì sarebbe venuto fuori qualcosa pensai.
Così tornai feci i miei controlli e ...niente! Niente! Anzi la pressione sembrava essersi normalizzata.
Ok Pam stop! Riprendi questo aereo e torna dove eri.
Riparto, perdendo anche soldi e stanza che avevo precedentemente preso in affitto.
Non capivo cosa stava succedendo ma dentro sentivo di dover tornare là.
Tornata là trovai un ostello e dopo pochi gg finalmente una stanza e un lavoro.
Secondo giorno di lavoro mi sveglio in preda a un attacco, mi misuro la pressione e...ALTA!
Ok this must be a fucking joke! Chiamo mia madre alle 7 di mattina in Italia le dico come sto e mia madre evidentemente preoccupata mi fa: "prendi l'aereo e torna a casa, ti curi qui! Basta!"
A quel punto, qualcosa scatta dentro di me e dico NO! In un attimo torno lucida, calma e dico a mia madre: prendo un taxi e vado in ospedale, sono una cittadina europea anche se non ho ancora il medico qui non possono rifiutarsi di curarmi. Vado e vedo.
Mia madre si calma anche lei e mi dice di farle sapere.
Prendo e vado. Mi controllano da capo a piedi e...niente, anzi la pressione sembrava essersi normalizzata...di nuovo...
Da quel momento non ho più avuto problemi, ho continuato a prendere la pasticca fino a 3 mesi fa, quando ad un certo punto iniziai a sentirmi stanca...il medico qui mi dice: Io non credo che lei abbia problemi, rifacciamo le analisi, in caso le dimezzo il dosaggio, sono andata avanti a dimezzare per 3 mesi, alla fine me la toglie e io dico: "Cosa? No ascolti io devo prendere la pasticca!"
 Di nuovo il panico! 
E lui a quel punto mi dice: "ascolti proviamo 4 settimane così e in caso glie la ridò, ma io non penso lei ne abbia bisogno" Sorridendo...un vero maestro :)
E così torno a casa arrabbiata e senza più il mio "salvagente"...
E adesso?
Ok proviamo...
4 settimane e la pressione monitorata, sembra andar tutto bene...
Una mattina però mi sveglio, sto male, febbricitante e dolori, misuro la pressione ALTA!
Cazzo lo sapevo!
Telefono d'urgenza al dottore mi danno l'appuntamento vado e lui lì mi vede e con calma mi fa: "Allora? Di nuovo impanicata?" Io lo guardo e per un momento penso adesso gli sputo in faccia ma come si permette io sto male!!!
Poi mi misura la pressione e mi fa:" è di poco alta" e io: "Vede! Deve darmi la pasticca!"
Mi guarda negli occhi e mi dice: "Ascolti, la pasticca non fa bene, lei è giovane, lei ha il potere di ristabilire l'equilibrio, faccia più movimento e mangi meglio, beva meno alcool e si rilassi..."
Ma questo è scemo penso io! Se mi prende un colpo che faccio?
Poi ad un certo punto mi sorride stile Morpheus e mi fa: "Se vuole io le segno la pasticca, ma sappia che lei prima o poi dovrà assumersi la responsabilità della sua vita non può farlo una pasticca per lei."
Quelle parole dette in un inglese con accento indiano risuonarono nella mia testa, lo guardai e lo vidi per la prima volta con occhi aperti, compresi in un attimo cosa stava dicendo, lo guardai come per dire: ok, ho capito, so cosa mi stai dicendo.
Così abbassando le difese dissi: "Ha ragione, non l'ho fatto un anno fa, lo farò adesso. Dipende da me."
"Allora non la vuole la pasticca?" 
Sorrisi. No ho tutto ciò che mi serve. 
"Torni fra 4 settimane"
In quelle 4 settimane rilasciai, rilasciai e ripulii e pregando smisi di lamentarmi, guardai al mio disagio alla mia pressione alta come a un maestro che mi diceva di accorgermi di me, di fare attenzione a me.
Passate 4 settimane di monitoraggio, la mia pressione sembrava migliorare, ed è a oggi 120-80 (da manuale) 
E sapete ...si, vado a correre ogni tanto e bevo meno, ho smesso di fumare completamente nonostante fumassi 10 sigarette a settimana,  ma non mi va più, non ho smesso con sforzo ma con indifferenza e a volte se voglio fumo ma senza alcuna dipendenza.
Sono pace.
Non sono un'esperta e non voglio dire con questo smettete di prendere i medicinali, non ho autorità, io sono Nessuno, vi riporto la mia esperienza di rilascio e attenzione che ha portato a questo mio risultato...quale sarà il vostro?
Vi si presenteranno demoni spaventosi, potrà essere la pressione alta, un ex furioso, un capo tremendo, una malattia ma voi non smettete di guardarvi dentro o di stare sul pezzo come direbbe Andrea Panatta.
State lì, non fatevi spaventare, il demone della paura è quello che scompare quando mostrate coraggio nel guardarlo dritto negli occhi.

Buon viaggio a tutti maghi erranti :)

martedì 2 settembre 2014

Fintanto che cercherai di cambiare...

Troverai te stesso a sbarrarti la strada...
Fintanto che cercherai di cambiare
Ti sentirai sbagliato
Fintanto che cercherai di cambiare
Non troverai niente di ciò che davvero il tuo cuore desidera
Fintanto che cercherai di cambiare
Tutto resterà uguale
Fintanto che cercherai di cambiare
Non conoscerai il tuo vero sé
Nessuno può parlare per te tranne te
Nessuno può ascoltare per te tranne te
Nessuno può fare per te tranne te
Tu sei l'unico che può essere ciò che è
Non c'è niente da cambiare
C'è da ritornare

L'uomo deve tornare dentro, deve sviluppare la capacità di osservarsi senza giudizio non cercando di cambiare nulla ma semplicemente permettendosi di essere.
Non c'è niente che possa essere cambiato senza che prima questo non sia stato visto, riconosciuto, senza che prima non gli venga restituita la dignità.
Tutto ciò a cui opponi resistenza, tutto ciò che cerchi di escludere dalla tua vita chiede di prendere il posto che gli spetta.
L'amore se fondato sui sensi di colpa può fingere di essere innocente ma sarà un criminale, ucciderà la relazione come un cancro.
 L'amore come dice Bert Hellinger esige il coraggio di diventare colpevoli nel modo giusto.
Spesso ci accontentiamo perché ci manca questo coraggio.
Bisogna rispettare l'equilibrio di tutte le cose, bisogna dare e ricevere nella maniera in cui gli ordini dell'amore prevedono poiché tutto è fondato su regole, se non le conosciamo le infrangiamo e ci facciamo male, se impariamo a capire come funzionano non le infrangeremo poiché saggi, sapremo come sfruttarle a nostro vantaggio.
 Solo chi non sa crede che le regole possano essere infrante.
C'è un motivo per cui esistono, esse reggono l'equilibrio.
 E l'equilibrio è nel riconoscimento di un posto e di un tempo per tutto.

Chi viene dopo non può sistemare nulla di chi è venuto prima ma chi è presente, può nella sua vita vivere il suo ruolo e non interpretare quello di un altro solo per compensazione, riconoscendo a  questo altro quel diritto ad occupare un determinato spazio in un determinato tempo, così che questi non interferirà nella sua vita per prendersi il suo posto nel tempo negato.

Vi consiglio vivamente di leggere i testi di Bert Hellinger, aprono un vasto sguardo sulle relazioni, tutte le relazioni, quelle familiari in particolare che formano e influenzano tutto il nostro rapportarci con gli altri nella nostra vita.

Riconoscetevi registi della vostra vita, non solo attori. Poiché è al centro che si riesce a vedere. E' il regista ad avere la responsabilità della riuscita dell'opera. L'attore è una marionetta animata dal regista.
Scendete dal palco e mettetevi al centro, guardate la vostra vita e date agli attori la giusta posizione per la riuscita dello spettacolo.






“Un giovanotto…chiede ad un suo vecchio insegnate: come fa ad aiutare le persone?
Molti vengono da lei a chiederle un consiglio e se ne vanno sentendosi meglio anche se lei non conosce bene la loro situazione.
L’insegnate risponde: Quando qualcuno si sente scoraggiato e non ce la fa ad andare avanti il problema non sta mai in una mancanza di conoscenza, ma piuttosto nel fatto di volere la sicurezza quando invece è necessario il coraggio e di cercare la libertà quando ragioni di forza maggiore non lasciano scelta…Un insegnate sa resistere alle apparenze e alle illusioni.
Trova il proprio centro e attende una parola di conforto.
Quando qualcuno viene a chiedermi aiuto da insegnante aspetto laddove l’ospite stesso deve andare, se arriva una risposta arriva per entrambi perché tutti e due siamo in ascolto…Quando si aspetta al centro sforzarsi non è necessario”.


Date a ognuno il posto che merita. Voi sedete al centro e ascoltate.

P.