sabato 29 gennaio 2011

Né troia né sposa: donna.



Cosa accade quando si arriva ad un bivio? Cosa si può scegliere tra sopravvivere o morire?
Per secoli intere generazioni di donne hanno scelto di sopravvivere per paura di morire.
Donne relegate al servizio o alla seduzione, divise tra un modello stretto e un archetipo innocuo.
Madri o poco di buono: questa la visione manichea di una cultura maschilista basata sulla paura delle reciproche differenze.
Un corpo che genera non può e non deve essere anche sexy. Perché?
Un bel viso non può appartenere ad un animo nobile e ad un cervello funzionante. Perché?
Il movimento femminista ha rotto uno schema ma ha generato disprezzo.
L’assumersi la responsabilità dell’essere diverse non significa fare di tutto per rimpiazzare l’uomo ma riuscire a farsi strada per quello che si è e non per ciò che si fa.
Questa è la grande svolta che la donna nuova avverte come esigenza e impone alla società con la dolcezza e l’incisività di chi sa ciò che vuole.
Non è una donna impaurita né una che si lamenta: è colei che ringrazia per avere l’opportunità di far sentire la sua voce, che si batte con intelligenza e agisce onestamente secondo i propri valori.
E’ una donna che ama ma non per bisogno bensì per scelta, è una donna che non seduce perché è incapace di procurarsi da vivere da sola.
E’ una donna che si costruisce da sé rialzandosi più forte dopo qualunque insulto, trovando la sua via anche attraverso i rifiuti.
E’ una donna che ha imparato a dire di no per affermarsi, che cammina leggera tra la gente che tra il "tu" e il "lei" sceglie il "noi".
E’ di una bellezza sconcertante perché ha imparato a brillare di luce propria e a guardare dritto negli occhi il mostro.
Ha rischiato di morire ed è per questo coraggio che la vita l’ha premiata.




Con l’augurio che ognuna di voi trovi dentro di sé quel coraggio, vi ringrazio per essere parte del cambiamento che sta avvenendo.






Pamela Christiane De Logu



sabato 22 gennaio 2011

Quando un racconto guarisce...(spunto creativo dato da Claudia Brunetti )

Quando vibra con noi, quando nelle parole riconosciamo quella parte taciuta, nascosta per paura o vergogna.
Quando alla fine di una frase sospiriamo e con gli occhi cerchiamo un ricordo sul finestrino di un treno.
Quando il corpo trema alla fine di un periodo e la pelle si eccita accarezzata da un' emozione...
Quando finalmente riesci a vedere, quando tra le righe riesci a leggere per la prima volta perché.
Quando tutto appare chiaro, semplice, leggero.
Quando finito di leggere, non ti colpevolizzi più per non aver saputo fare di meglio perchè ora sai che sei ancora qui e hai l'opportunità di essere onesto.
Quando ti aiuta a realizzare che l'intenzione è geniale ma l'aver fiducia è divino.
Quando non ti deprimi più capriccioso perchè la vita non va come vuoi ma ti rimbocchi le maniche e inizi a fare.
Quando conoscendo il potere delle parole di ferire più di una spada scegli di usarle non per uccidere ma per tagliare i lacci del rancore.
Quando nonostante tutto ti ha regalato un sorriso
Quando finalmente ti ha aperto uno spiraglio e ti ha spinto più in là verso il cuore.
Quando la comprensione ti coglie di sorpresa e la nostalgia per ciò che sarebbe potuto essere lascia il posto all'azione.
Un racconto guarisce quando chi scrive vuole condividere un pò di sé e nonostante la critica negativa del suo ego continua a farlo perché è l'unica cosa che può fare...nonostante tutto, nonostante tutti...
Poiché chi ha trovato il coraggio ha smesso di cercare l'approvazione.
Pamela Christiane De Logu

domenica 16 gennaio 2011

Un Dio incarnato è appunto incarnato

E la carne è carne.
Per tutto questo tempo ho osservato. Ora traggo le mie conclusioni.
La visione distorta che la maggior parte delle persone ha della religione cristiano cattolica è quella di un Dio incarnato afflitto e sofferente che porta una croce, un peso seguendo un percorso che è un calvario: la nostra vita in pratica!
Ma mai nessuno a parte pochi si sono presi la briga di vederla in maniera autentica, cioè assorbendo il concetto di interiorità. E' tempo ormai che si familiarizzi con una visione di un Dio dentro di noi e non fuori. Gesù non portò la croce, fu Simone a portargliela e ben tre apostoli lo confermano e arrivò lì dove sapeva doveva arrivare per compiere il suo destino con consapevolezza e forza non come un pezzente ma come un Re.
Il fatto che uno possa credere o meno nella religione non è rilevante ma lo è il fatto che essendo il cristianesimo presente nelle nostre vite sottoforma di mito, debba essere visto finalmente nella sua interezza e profondità perchè influenza le nostre vite, genera corpi malati e distorsioni mentali.
Il corpo non è un nemico, come non lo è il sesso e nemmeno il denaro.
La materia non è da bandire in nome dello spirito, c'è da inserire lo spirito nella materia.
Ognuno porti la sua croce, significa ognuno viva il momento presente (dato appunto dall'incrocio tra spazio e tempo) Non peccare! Significa vivere in piena armonia chakrale direi io :) solo quando tutto sarà allineato e in equilibrio saremo spirituali, prima saremo solo degli ipocriti intellettuali.
Un Dio che salva non è un Dio che vuole da noi la vita, ma un Dio che vuole che si viva!
Pamela Christiane De Logu

A proposito inserisco un link interessante suggerito da Daniele Barbarotto su facebook Reincarnazione

venerdì 14 gennaio 2011

Grazie anche a te..."stronzo"!

Dire grazie a chi ci vuol bene e ci tratta con amore è semplice, ci viene naturale, ma dire grazie a chi ci sfrutta, a chi ci tratta di merda non lo è mai eppure è proprio grazie a queste persone che scopriamo il metro di misura del nostro volerci bene, è proprio grazie ai no che capiamo quanto forte sia in noi il volerci sentire dire si, grazie agli ostacoli impariamo a saltare.
Coloro che ci sfidano e ci feriscono ci aiutano a non aver paura di osare e d’un tratto scopriamo una forza che era lì da sempre, sotterrata come un seme che attende il clima giusto per lui per fiorire e mostrare la sua bellezza, come un loto che seppur nel fango mostra a Dio il suo vero volto.
Il lupo arriva ma siamo noi a spaventarci, non lui e quando vede che non abbassiamo più lo sguardo allora egli sa che siamo pronte per rinascere a nuova vita, che non saremo mai più prede. 
Il suo lavoro è terminato. 
Cercherà altre anime perse allontanandosi da noi, lasciandoci il suo sopracciglio in regalo per vedere tutte le cose come realmente sono.
Pamela C. De Logu 




mercoledì 12 gennaio 2011

Non è l'Innominato il problema è perché lo sia che lo è.

Mi spiego. Si fa un gran parlare da anni ormai, io per prima mi sono schierata con mezzi costituzionalmente riconosciuti per la libertà, parola che ormai suona quasi come uno slogan che altro, contro ogni abuso.Al solo pensiero che qualcuno potesse utilizzare il potere per scopi eticamente discutibili mi scuote, ma da qui a far si che tutta la mia vita, persino l’aumento dei prezzi della verdura, dipenda da uno che è lì no.
Fino a poco tempo fa avevo delle idee sulla crisi, sta crisi che c’è crollata addosso così eh! Chissà perché?!
Dio c’ha punito? Mah non ci vuole un esperto di economia per capire che da qualcuno sia stata manovrata … vi linko quello che pensavo e penso tuttora sulla crisi dopo essermi fatta una cultura in una biblioteca di un paese in provincia di Roma clikka qui

Bene! Avrete visto anche i commenti di chi solo per avermi vista un pò sveglia m'ha dato una botta in testa ;) Cosa è cambiato? Niente! O meglio, qualcosa cambia sempre anche se lì per lì non ce ne accorgiamo.
La ribellione che una persona sente di voler vivere come reazione ad un sopruso o a quello che percepisce come tale,  fa parte del risveglio ma non è spaccando vetrine e macchine che si arriverà a ciò che si desidera,  a meno che non si lavori per ditte di riparazione vetri e auto.
Qualunque cosa accada è colpa di quello lì, sembra un po’ quando si va allo stadio e qualcuno sfoga le sue frustrazioni lanciando un vetro contro un tizio qualunque, a me sembra abbastanza triste.
Ma non voglio giudicare, vorrei solo far passare il messaggio che a me è arrivato accostandomi a testi di luminari storici dello studio del comportamento umano.
Mi raccomando carpite bene il senso, è molto importante comprendere quello che vi riassumo qui in una frasetta semplice ma profonda.
Qualunque cosa ci da fastidio in un altro, ripeto qualunque. Quella cosa è anche in noi. Ecco.
Tutto qui? Si.
Quindi che fare? Osservare, analizzare se stessi. Arrivando all’individuazione del proprio Sé scoprirete che non avrete fatto un viaggio per voi stessi, ma per l’umanità intera. Già perché come dice Jodorowsky, conoscendosi si passa dal singolare al plurale.
Allora capirete che non è Tizio o Caio il problema, la difficoltà sta nell’assumersi la responsabilità di ciò che siamo, dei mostri che ci portiamo dentro e vergognandoci scarichiamo su chicchessia.
Quindi svegliatevi! Non perché qualcuno è sempre pronto a fregarvi  ma perché vi state fregando da soli ;)
Si può sempre scegliere di essere sereni a dispetto di tutto e tutti, se qualcuno c’è riuscito possiamo riuscirci tutti.
Si dice che l’anima del commercio sia la pubblicità e che non esiste una pubblicità negativa.
Parlatene signori, parlatene anche male ma parlatene…
Scegliete di non delegare. Potete farlo da ora. Il distacco è difficile da accettare ma ci fa vincere facile ;)
Pamela C. De Logu

martedì 11 gennaio 2011

Volere Volare

Voglio un mondo dove le religioni offrano stimoli e non frustrazioni, dove lo studio sia un diritto di tutti e per tutti, dove il lavoro non sia fonte di stress ma di guadagno.
Voglio che le persone si destino dal loro sonno e consapevoli del loro valore collaborino alla costruzione di nuovi valori sui quali poggiare la Storia...
Non voglio resa, né lotta, voglio coscienza.
Voglio che ci si impegni a restare, non a fuggire, che ci si impegni a sognare non a denigrare per sentirsi meno fragili, che ci si impegni a saldare i conti con noi stessi gli unici debitori...Voglio una sicurezza che non sia maschera di dubbi ma di onestà, un riso sano, una pienezza ritrovata nel fare il caffè alla mattina, nel salutare il vicino augurandogli buona giornata, nel portare il cagnolino a fare pipì, nel cessare di rimproverarsi per tutto vomitando perfezione.
Voglio un Dio da incontrare in un parco, che sia beatificata quella donna sola, che sia santificato quel precario li...perchè sono stanca di dovermi girare dall'altra parte come ci hanno insegnato...io voglio vedere, restare, fare.

Pamela Christiane De Logu

lunedì 10 gennaio 2011

Per chiarire...

La mia è una ricerca, una ricerca tesa alla realizzazione...
Una volta credevo che la realizzazione fosse diventare quello che tutti si aspettano tu sia...poi quando ho iniziato inevitabilmente a tradire le aspettative, ho capito che era meglio impiegare la mia energia in qualcosa che mi piacesse.
Secondo molti vivere combattendo è la soluzione, lo era anche per me. Ora vivo credendo.
Credendo perchè ho iniziato a sentire grazie all'ascolto che ho dedicato alla mia parte più viva.
Fino ad oggi ho trovato nell'arte e nella letteratura l'espressione più in linea con i miei interessi, il linguaggio, il mezzo per realizzarla. Tutto parla, tutto comunica: un segno, una mimica, una tensione, una battuta.
Il teatro e il cinema mi hanno appassionato ma ciò che più mi muoveva era la psicologia dei personaggi e il ritmo conferito dai silenzi per uno e dal montaggio per l'altro.
Quello che essenzialmente mi colpisce è la continua ricerca che genera modi altri di vivere artisticamente lo spazio.
Ho esteso questo concetto alla vita intera, ai sogni e al di là del fisico, ho capito che una sola via non viene mai intrapresa da chi desidera scoprirsi e che questo non significa fallire bensì cambiare rotta...in fondo da piccola volevo fare il pirata :)
Quindi non c'è nessun fine nelle mie parole, solo uno di tipo personale, proprio, che ognuno di voi darà a seconda del livello attuale di coscienza, liberi quindi di prendere spunti per continuare ad andare per la vostra strada, vuole essere un incontro il mio, quello di condividere con altri riflessioni e pensieri, atti e sonorità dell'anima per curarsi forse di quella parte che viene sempre relegata al confino...

Pamela Christiane De Logu

L'insegnamento del mare...




Così come la mia acqua leviga le rocce, fai tu. Tu che sei parte di me, come tutte le cose, liscia le rocce che nella vita tendono ad ostacolarti, l'acqua trova sempre una via e se necessiti di luce devi solo decidere di farla passare, c'è già, c'è sempre stata...
Negli abissi piccoli esseri trovano nella luce una via alla sopravvivenza, la cosa buffa? se l'accendono da soli ;)
Riusciremo ad arrivare al loro livello di "funzionale" consapevolezza?
Confido nell'umanità...in fondo sono un'umanista come non potrei?
 Guardate il video qui è interessantissimo, affascinante e sicuramente istruttivo per chi lavora nel profondo ;)

Pamela Christiane De Logu

lunedì 3 gennaio 2011

Un vuoto pieno

Cos'è? Cos'è un vuoto pieno? E' un ossimoro colmo di significato, è un non senso di valore.
Per tutta la mia vita non ho fatto che riempirmi la testa e il corpo di cazzate.
Ho insultato la mia intelligenza, offeso la mia pelle e ingannato i miei organi, ho lasciato che la mia vita venisse interamente dominata dal controllo.
Ho messo da parte un dono e ho comprato a caro prezzo delle cianfrusaglie per confondermi tra sfortuna e delirii di onnipotenza, ho camminato a lungo cercando di confondere l'ombra che non s'è mai lasciata sedurre nemmeno per un attimo dalla testa e ha continuato a venirmi dietro.
Quando ho creduto di aver vinto su di lei...mi sono resa conto che era solo un giorno senza sole...
C'ho messo un pò ma alla fine ce l'ho fatta a capire che solo svuotando la testa avrei sperimentato l'autentica pienezza...quella del cuore...che come un canale senza fine allarga lo sguardo e vede.
Come nello scioccante film di Jodorowsky: "La montagna sacra" all'inizio del nostro viaggio siamo allo stato brado, l'elevazione però non consiste nell'adornarci di concetti e pregiudizi ma di aprirci alla vista, il processo genera il prodotto non il contrario così alla fine ci si rende conto proprio come nell'ultima scena che era  tutta una finzione...
Zum indietro...la vita reale ci attende!
Guarda il video qui

Pamela Christiane De Logu