domenica 16 gennaio 2011

Un Dio incarnato è appunto incarnato

E la carne è carne.
Per tutto questo tempo ho osservato. Ora traggo le mie conclusioni.
La visione distorta che la maggior parte delle persone ha della religione cristiano cattolica è quella di un Dio incarnato afflitto e sofferente che porta una croce, un peso seguendo un percorso che è un calvario: la nostra vita in pratica!
Ma mai nessuno a parte pochi si sono presi la briga di vederla in maniera autentica, cioè assorbendo il concetto di interiorità. E' tempo ormai che si familiarizzi con una visione di un Dio dentro di noi e non fuori. Gesù non portò la croce, fu Simone a portargliela e ben tre apostoli lo confermano e arrivò lì dove sapeva doveva arrivare per compiere il suo destino con consapevolezza e forza non come un pezzente ma come un Re.
Il fatto che uno possa credere o meno nella religione non è rilevante ma lo è il fatto che essendo il cristianesimo presente nelle nostre vite sottoforma di mito, debba essere visto finalmente nella sua interezza e profondità perchè influenza le nostre vite, genera corpi malati e distorsioni mentali.
Il corpo non è un nemico, come non lo è il sesso e nemmeno il denaro.
La materia non è da bandire in nome dello spirito, c'è da inserire lo spirito nella materia.
Ognuno porti la sua croce, significa ognuno viva il momento presente (dato appunto dall'incrocio tra spazio e tempo) Non peccare! Significa vivere in piena armonia chakrale direi io :) solo quando tutto sarà allineato e in equilibrio saremo spirituali, prima saremo solo degli ipocriti intellettuali.
Un Dio che salva non è un Dio che vuole da noi la vita, ma un Dio che vuole che si viva!
Pamela Christiane De Logu

A proposito inserisco un link interessante suggerito da Daniele Barbarotto su facebook Reincarnazione

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