sabato 24 dicembre 2011

A me è sempre piaciuto camminare senza meta all'alba...



...Ma adoro allo stesso modo svegliarmi tardissimo e pranzare con un caffè, ho sempre pensato che le cose che mi dicevo fossero sagge ma erano solo comandi acquisiti, ero così certa che in qualche modo sarei sempre riuscita a cavarmela perché in fondo sono intelligente e poi scopri che ti serve a ben poco il cervello se nessuno ti dice che regole nuove ci sono oggi, ad un certo punto anche se non ti senti pronto le regole devi riscriverle tu...è quel cazzo di momento che dici e adesso a chi do la colpa? E sei completamente solo a chiamarti per ritirarti su.


Quando varchi quella porta devi lasciare tutto, ma proprio tutto tranne il coraggio, non c'è attaccamento che tenga perché se scegli di restare ancorato ad un dramma del controllo sei di nuovo schiavo di un'illusione, l'illusione che qualcuno o qualcosa ti renderà felice.


Nessuno ha questo potere, nessuno ti risolleverà dalla polvere se non lo spirito del guerriero che sei sempre stato ma che non vuoi accettare, tu sei colui che ha ucciso e ha dato la vita perché così stanno le cose, non è né giusto, né sbagliato, né buono, né cattivo.


Tutto ha un senso se non si resta preda del panico e se alla minima voglia di reagire, si ascolta e si agisce invece.


Avrei detto di essere migliore di come sono ma non sono né migliore né peggiore, sono quella che sono perché non potrebbe essere diversamente, perché così è.


Non posso pretendere di cambiare l'altro perché è perfetto così, se le cose cambiano lo fanno perché sono arrivate ad uno stadio di tensione tale che la loro natura non può che trasformarsi, degenerandosi o creando altra vita, la pressione può ridurre il carbone in polvere, o può trasformarlo in diamante...


Forse un amico è colui che fa domande non perché è curioso ma perché intuisce che tu hai bisogno di una risposta, forse è quella persona che non ti rinfaccerà mai niente né ti giudicherà mai, che sarà lì a vederti rinascere nuovamente, non farà niente che non sia necessario fare, saprà cosa fare e quando solo se avrà un cuore sgombro dal desiderio di salvarti, ti aspetterà per fare un altro pezzo di strada insieme e condividere la vita che c'è da vivere...qualunque cosa rimarrà imperturbata nel suo sorriso deciso perché chi ha davvero capito che niente può esser posseduto, avrà guadagnato tutto.


Dedico questo post alle persone che hanno toccato la mia vita quest'anno che in un modo o nell'altro hanno un posto nel mio cuore, alle quali auguro loro un Natale autentico, una rinascita nel cuore e nell'Uno.






Grazie






Pamela C. De Logu


mercoledì 14 dicembre 2011

L'arte dell'aiutare



Ci sono momenti nella vita in cui tutto ciò che fai sembra non essere mai abbastanza e nell'inadeguatezza ci si comincia a domandare cosa poter fare perché le cose tornino ad essere in ordine, in realtà le cose sono già in ordine, noi vediamo confusione solo perché non vogliamo vedere che abbiamo creato noi quella "disposizione" con il tempo, con i nostri pensieri, con le nostre reazioni, con i nostri attaccamenti e le nostre paure.

Partire prendendo in esame la disposizione piuttosto che fissarsi su un ordine che vogliamo senza lavorarci su probabilmente indica con minore giudizio quello che è lo schema al quale armonizzarsi.

Volere è potere non è mai vero se non si lavora dall'interno per determinare quali forze hanno collaborato affinché una determinata situazione si creasse.

Questo significa che senza un profondo lavoro "alchemico" di base su noi stessi e senza conoscere i principi che alimentano aspetti della vita universale, non può esserci progresso unificato (materiale e spirituale).

Rileggendo alcune pagine di un libro che mi è stato regalato anni fa da due miei cari amici e che consiglio vivamente: "Il Destino come scelta" di Thorwald Dethlefsen, sono rimasta affascinata dal suo consigliare di seguire l'onda di non opporre resistenza e di andare incontro al proprio destino per compierlo.

La scelta infatti non starebbe nel decidere di cambiare il destino ma di trasformare se stessi in base al proprio destino così da poter ricordare che il nostro fine ultimo è quello dell'unione degli opposti e della crescita spirituale in accordo con l'Universo.

Parla di astrologia e di altri temi che vengono considerati purtroppo spesso come materiale da giornaletti di serie B, il fatto è che li si considera così perché non viene data un'ampia visione filosofico/antropologica come base su cui poggiare una ricerca culturale.

Quando facciamo tanto e non accade nulla o tutto peggiora, forse non bisognerebbe far nulla...quando poi si vuole aiutare qualcuno, forse la cosa migliore sarebbe chiedersi perché lo si vuol fare.

So che suonerà strano, egoista, moralmente riprovevole ma la verità è che noi facciamo le cose per noi, gli altri sono solo un mezzo, il punto è scegliere se questo "mezzo" lo rispetteremo o meno.

Nel rispetto c'è da considerare la rinuncia al fare qualcosa per aiutarli, è possibile agire senza far niente, non significa tirarsi indietro ma esserci veramente, essere attivi e presenti davvero e non spronati ad aiutare per bisogno di approvazione, o sindromi da crocerossine varie.


A questo proposito citerò un bello spunto di riflessione di Lao Tzu sul principio della NON AZIONE:




IL MAESTRO



Riposare nell'azione, non agire,


Insegnare, non parlare,


Davanti a lui, tutti gli esseri sono presenti.


Nonostante tutto, egli si concede a quelli che vengono,


Non possedendoli, li convince,


Senza stringerli, li tocca


Non trattenendosi dopo aver finito il lavoro,


Li lascia liberi.


Pur non rimanendo attaccato a loro


Non viene abbandonato












Quando si sta per fare qualcosa per l'altro bisognerebbe chiedersi: che cosa sto facendo? Perché voglio farlo?


Perché sono convinto che l'altro non sia all'altezza della situazione forse?


Ah! Quanti scopriranno nel voler aiutare, la loro poca considerazione per la forza dell'altro e la loro arroganza di salvatori del mondo...


P.


lunedì 5 dicembre 2011

La calma è la virtù dei forti



Forse perché non ho mai messo in pratica questa affermazione, forse perché è passato tanto tempo, forse perché non so fare di meglio ora, forse perché una foto mi ha ricordato quanto vera sia questa frase, forse perché ho solo un pò di nostalgia e non voglio continuare a lasciar andare.


Forse perché non ho davvero perdonato ed è bello convincersi di essere bravi a farlo, forse solo perché mi sono resa conto che non posso più rimandare e che non ho nessun diritto di tenere forte forte un dolore ed ingrandirlo a discapito di tutti, forse perché si tratta di essere ancora un pò impuniti, forse perché battere i piedini è più semplice che guardare in faccia la realtà, forse perché so cosa fare e anche come farlo ma non ho abbastanza coraggio da affrontare il mistero della Vita Morte Vita e resto a crogiolarmi in un sogno a metà tra un ricordo e una speranza.


Forse perché è più facile per me avere ragione che sistemare tutto, forse perché tu non te ne debba andare di nuovo e io non debba arrendermi all'idea che tutto scorre, che non c'è posto qui per te, che devo metter via le armi e benedire ciò che è stato e che sarà.


Forse perché davvero ci vuole tempo per avere il meglio e ci vuole pazienza per coltivare i sogni...non ho mai creduto di avere pazienza, un mio amico mi disse: "ne hai tanta". Ora so che si sbagliava, non era pazienza, era rassegnazione.









Non lo sapevo che nel modificare i piani c'è sempre un'infinita cura dei dettagli da parte della vita.


Forse ora si, posso dire che la pazienza mi sta venendo a chiedere di essere vissuta, e forse stavolta non posso chiuderle di nuovo la porta in faccia, forse adesso devo abbracciarla...
P.

giovedì 1 dicembre 2011

Serendipità

Tutti abbiamo incontrato lo sguardo di qualcuno e sentito una specie di "riconoscimento" che avrebbe potuto essere l'inizio di un'amicizia. Ma poi le luci cambiano, il treno parte, la folla fa ressa tutto intorno... e non sapremo mai.
~ Pam Brown


Così Pam Brown in poche parole descrive quel rapporto mancato per via di circostanze più o meno "stabilite".
Cosa c'è dietro l'impossibilità di proseguire per una strada o dietro un incontro mancato, dietro un rapporto spezzato, dietro un altro giro di carte?
La vita continua a sorprendermi quando ad un tratto ogni cosa si sistema in maniera del tutto naturale, cosa ci sia dietro ogni sistema non lo so ma la forza gentile che imprime non è mai eccessiva, è determinata e sa sempre dove andare, cosa che non mi riesce per niente facile tranne quando mi faccio appunto da parte.
In verità le volte che tutto è andato per il verso giusto è quando ho smesso di fare qualcosa, levandomi dalle scatole e affidandomi.

E come canta Bjork...
All these accidents,
That happen,
Follow the dot,
Coincidence,
Makes sense,
Only with you,
You don't have to speak,
I feel.

Emotional landscapes,
They puzzle me,
Then the riddle gets solved,
And you push me up to this

State of emergency,
How beautiful to be,
State of emergency,
Is where I want to be.

All that no-one sees,
You see,
What's inside of me,
Every nerve that hurts,
You heal,
Deep inside of me, oo-oohh,
You don't have to speak,
I feel.

Emotional landscapes,
They puzzle me - confuse,
Then the riddle gets solved,
And you push me up to this

State of emergency,
How beautiful to be,
State of emergency,
Is where I want to be.

State of emergency,
How beautiful to be,

Emotional landscapes,
They puzzle me,
Then the riddle gets solved,
And you push me up to this

State of emergency,
How beautiful to be,
State of emergency,
Is where I want to be.

State of emergency,
How beautiful to be,
State of emergency,
State of, state of,
How beautiful,
Emergency,
Is where I want to be. 



Mettete da parte la vostra arroganza ...è la cosa migliore da fare per risolvere una situazione, poiché tutte le cose sono solo cose, nella vostra testa sono problemi ma per Dio sono soluzioni.

Un giorno rincontrerai ciò che hai scansato perchè ciò che non si vuole torna sempre per farsi amare...
Pamela C. De Logu


martedì 1 novembre 2011

Si aprono le porte...



Il Tredicesimo Arcano, raffigurato dall'icona della morte cosa rappresenta?

In questi giorni in cui l'ombra sembra sostituire presto la luce e affrettarsi a coprire cosa resta da vedere?

Cosa aspettarsi da noi? Se non un non resistere al cambiamento, ad una radicale trasformazione?



Cosa precede la nascita? Il vuoto? Che cosa c'è dietro la fine?


Un inizio?

L’alba di un nuovo ciclo che determina la fine del precedente.

Troviamo nell'esperienza modo di capire che niente davvero termina e niente davvero è mai lo stesso, viviamo per questo in una continua morte al passato e al futuro, vivendo nell'unica certezza:

il cambiamento.

Rifiutare il cambiamento non è solo impossibile, è innaturale.

Se non ci si lascia coinvolgere si verrà sconvolti.

Il tredicesimo arcano non guarda in faccia nessuno. Rispetta solo la Legge dei cicli cosmici, della Natura.

Quando è tempo di andare non ci si può rifiutare.


Tutto è al cospetto di questo antico vincolo per cui nuova vita può esserci solo dopo aver accettato la dipartita del vecchio.






P.








Si aprono le porte...chi mieterà il campo? chi avrà il coraggio di ricominciare? di nascere a nuova vita sacrificando quello che non serve più?






Da:"E se l'Arcano XIII parlasse?"






Se ti sbrighi, mi raggiungi. Se rallenti, ti raggiungo io.


Se cammini tranquillamente, ti accompagno.




Se ti metti a girare in tondo, danzo insieme a te. Visto che il nostro incontro è inevitabile, affrontami adesso! Sono la tua ombra interiore, quella che ride dell'illusione che chiami realtà.




Paziente come un ragno, incastonato come un gioiello in ciascuno dei tuoi attimi, condividi la tua vita con me; se ti rifiuti di farlo, non vivrai mai veramente. Potrai andare a nasconderti in capo al mondo, io sarò sempre al tuo fianco.




Da quando sei nato, sono la madre che continua a darti alla luce. Rallegrati dunque! Soltanto quando mi concepisci la vita ha un senso. Insensato è chi non mi riconosce e si aggrappa alle cose senza accorgersi che appartengono tutte a me.




Non ve n'è una che non abbia il mio sigillo. Permanente impermanenza, sono il segreto dei saggi: essi sanno che possono progredire soltanto percorrendo la mia strada.




Coloro che mi assimilano diventano potenti. Coloro che mi negano, nel vano tentativo di fuggire da me, si perdono le delizie dell'effimero: sono senza sapere di essere.


Agonizzano senza saper vivere.


A. J.



domenica 16 ottobre 2011

Il sentiero dell'amore di Don Miguel Ruiz



In ogni rapporto ci sono due metà.
Una siete voi e l'altra é vostro figlio, vostra madre, vostro padre, il partner.
Ciascuno è responsabile soltanto della propria metà.
Non importa quanto siate vicini o quanto pensiate di amarvi, è impossibile essere responsabili per ciò che si trova nella testa di un'altra persona.
Non potrete mai sapere cosa pensa l'altro, in cosa crede, quali sono le sue congetture. Non sapete nulla di lui.
Questa è la verità, ma cosa facciamo invece?
Cerchiamo di essere responsabili per l'altra metà, ed ecco perché le relazioni sono basate sulla paura, sul dramma e sulla guerra per il controllo.
Se iniziamo una guerra per il potere, è perché non abbiamo rispetto.


La verità è che non amiamo.

Ciò che scambiamo per amore è soltanto egoismo. Come dei drogati, vogliamo le piccole "dosi" d'amore che ci fanno sentire bene. Se non c'è rispetto c'è la guerra per il controllo, perché ciascuno si sente responsabile per l'altro.

Devo controllarti, perché non ti rispetto.

Devo farmi responsabile per te, perché qualunque cosa ti accada mi farà male, e io non voglio soffrire.


Allora, se vedo che non ti prendi le tue responsabilità, ti martellerò per costringerti a farlo, ma voglio che tu sia "responsabile"dal mio punto di vista, che non è necessariamente quello giusto.



lunedì 10 ottobre 2011

La nuova era

Noi viviamo in un perenne stato di sogno, un sogno che c'è stato impiantato nel cervello come un software mal funzionante ma conosciuto e perciò usato e condiviso.
Questa cosa mi fa venire in mente Linux...il sistema operativo, un mio amico anni fa lo mise ed iniziò a fare propaganda del nuovo sistema.
Solo poche persone lo stavano a sentire, spesso dicevano: è difficile, lascia stare per carità! 
Il fatto strano è che non lo avevano nemmeno mai visto!!
Molte persone parlano per sentito dire, il punto è che hanno paura del nuovo, non lo conoscono, spiazza, cos'è? che farò? E l'ansia aumenta. 
Se solo avessero la curiosità dei bambini non temerebbero più nulla.
I programmi ereditati non sono nostri e possiamo liberarcene, è un compito impegnativo, è richiesta volontà per arrivare a stare veramente bene e ad essere liberi da paure che ci imprigionano da secoli.
Per fare questo vengono oggi illustrati vari metodi che non starò qui a citare, ognuno può farsi il viaggio che vuole, ci si incontrerà alla fine o a metà del percorso chissà...
Quello che preferisco personalmente come lavoro su di me è quello dell'osservazione e dei 4 accordi, un testo piccolino di saggezza toteca che consiglio vivamente a tutti. 
Sono 4 semplici cose da fare e da rifare che miglioreranno la qualità della vita di ognuno.
Capirete che ogni volta che dite o fate qualcosa a qualcuno la state in verità facendo a voi, sarà uno stimolo a fare qualcosa di bello allora piuttosto che gettare veleno e terrore ovunque.
Ultimamente mi rendo conto che ce la si racconta, ma nessuna storia regge più...il tempo di reagire è terminato, bisogna agire consapevolmente, non tirare uova marce dalla frustrazione.
La nuova era è un qualcosa di autentico no di scopiazzato qua e là, e l'autenticità non può esserci finché non ci si libera dei fardelli di tensione e paura che governano i nostri cervelli.
Non bisogna credere e basta, bisogna scegliere di credere e a cosa. E' questa la differenza.
Altrimenti crederemo a tutto e saremo vittime non esseri responsabili.
La terra ha bisogno di essere amata e risvegliata da un canto non da urla. 
Il più grande potere che abbiamo è quello di fare la differenza. Dobbiamo solo scegliere di creare partendo dall'intuizione o dall'esperienza.
Fare del proprio meglio per ripulirsi da immondizia ereditata senza accusare nessuno sarà il primo vero passo verso un nuovo inizio.
Trovate la vostra strada e perseguitela facendo del vostro meglio.


Bisogna impegnarsi per il più alto beneficio proprio e del prossimo. Tutto ciò che viene fatto con questo scopo al meglio delle proprie capacità è l'unico vero diritto dovere civico che abbia senso perché è per l'umanità intera non per una classe.
Pamela C. De Logu 
 
Voglio regalarvi uno spunto di riflessione dal libro di Don Miguel Ruiz, "I 4 accordi": 
"Quando prendete le cose personalmente, vi sentite offesi e la reazione è quella di difendere le vostre convinzioni, creando conflitti. Rendete grande qualcosa che di per sé è piccolo, perché avete bisogno di avere ragione...si tratta di una proiezione del vostro sogno, quello che dite, che fate segue gli accordi che avete preso con voi stessi...non ha nulla a che vedere con me.
Non m' importa cosa pensate di me, perché non prendo in modo personale le vostre opinioni...so che quando sarete contenti direte che sono un angelo ma se siete irritati no. In entrambi i casi, la vostra opinione non mi tocca perché io so ciò che sono e non ho la necessità di essere accettato.
Qualunque cosa diciate so che è un problema vostro non mio, è il modo in cui vedete il mondo e state parlando con voi stessi, non a me. 
Le opinioni di ciascuno derivano dal suo sistema di credenze, quindi nulla di ciò che pensa un altro mi riguarda davvero: riguarda lui o lei.

Non è ciò che ho detto io che vi fa soffrire ma il fatto che avete delle ferite aperte e io le ho toccate. Siete voi che vi fate del male.
E' impossibile per me prenderla personalmente, non perché non vi creda ma perché so che vedete il mondo attraverso occhi diversi: i vostri.
Quindi se vi arrabbiate con me, so che state affrontando voi stessi..."
 

mercoledì 5 ottobre 2011

Rimetti a noi i nostri debiti

Come noi li rimettiamo ai nostri debitori.
Confesso che in chiesa quando fremevo per uscire da quelle quattro mura ammuffite, la frase che più mi colpiva del Padre Nostro e la più incomprensibile per me era questa.
Cos'erano sti debiti? Come poteva una bimbetta capire cos'erano i debiti? Figuriamoci quelli karmici o come volete chiamarli.
Cos'è un debito?
Vediamo secondo il dizionario italiano cos'è il debito.


1débito    ['debito]
s.m.
agg
che è dovuto; opportuno
agg
obbligo di pagare una somma di denaro specialmente se ricevuta in prestito; la somma dovuta
agg
obbligo morale, di riconoscenza


Il debito secondo me:

E' un impegno. L'impegno ad assumersi la responsabilità di assolvere un dovere: può essere una cifra di denaro da restituire, un aiuto da ricambiare al momento opportuno, un libro da riportare alla persona che te l'ha prestato fiduciosa che un giorno glie lo avresti ridato senza farti pregare.
Il debito è qualcosa che nasce nel momento in cui fai una richiesta, non prima. 
Questa cosa è importantissima perché è qui che esiste la netta divisione tra RESPONSABILITA' e SENSO DI COLPA.
Il senso di colpa invalida e nasce credendo di dovere qualcosa a tutti anche se non abbiamo chiesto nulla, la responsabilità nasce nel momento in cui si è consapevoli di aver fatto una richiesta.
Molti vivono in un perenne stato di bisogno e chiedono senza rendersi conto che le richieste vanno fatte non mendicate.
Esempio: se mendichiamo amore, riceveremo disprezzo perché l'universo non risponde alle parole ma alla nostra vibrazione di poca stima per noi.
Per questo è importante essere consapevoli sempre dei propri stati d'animo e di ciò che sentiamo dentro.
Incontrarsi all'interno è l'unico modo per essere davvero nel momento presente, per vincere le paure.
Il nostro squilibrio, le nostre proiezioni amplificano quello che è solo fumo, ci sentiamo soffocare perché il fumo aumenta...
Non sapevo cos'era sta preghiera, la recitavo così a memoria come a scuola, molti anni dopo la studiai e mi resi conto che è un dono e che i debiti da rimettere sono i nostri rancori, tutte le cose che abbiamo preso anche per sbaglio e che abbiamo lasciato inquinassero la nostra vita.
Non può esserci gioia senza perdono e quel perdono che credevo dovere a qualcuno in realtà lo dovevo a me stessa perché se si sbaglia non è per sbagliare ma per riuscire a ricordare che noi siamo migliori di così, davvero lo siamo. 
Tutti quanti ma lo abbiamo dimenticato. 
L'errore ci aiuta a ricordarci della nostra parte più autentica, quella che non giudica ma ama.
L'errore arriva a svegliarci, a dirci:"Ehi, va bene così, sei riuscito a fare quello che in quel momento potevi fare ma credimi puoi davvero fare di meglio e te lo sto dicendo anzi, te lo sto mostrando, facendoti vivere un'assenza, che è la mancanza di armonia"
Allora ti disperi ma in realtà, quella disperazione è una forza, un potenziale.
Quelle lacrime diventano allora una preghiera...
Da bambina stufa di pregare a memoria, iniziai a chiedere come se chiedessi ad un amico, funzionava...col tempo dimenticai allora le preghiere ma non il modo di pregare.


La semplicità è la chiave del Paradiso e la sincerità è l'unica cosa che conta...noi otteniamo quello che chiediamo sinceramente...






Pamela C. De Logu










Leggi questo bel post sul Padre Nostro

«Dacci oggi il nostro pane quotidiano». Peccato che l'abbiano tradotta così male, questa frase.
La traduzione latina era più fedele: «Panem nostrum supersubstantialem da nobis hodie».
Cioè: siano nutrite le nostre superiori aspirazioni, a scoprire, fare, volere, creare più di quello che c'è già.
Invece, mettendo «pane quotidiano» là dove era scritto ben chiaro «panem supersubstantialem», si abituavano le persone a elemosinare a Dio quello che già conoscevano, come se fosse ciò che c'è di più prezioso.
In più, sul piano strettamente concreto, quella traduzione incoraggiava a credere che, se di cibo ce n'era poco per alcuni, Dio c'entrasse qualcosa.
E dunque che così dovesse essere.
          I. Sibaldi 

domenica 25 settembre 2011

Consigli di Jodorowsky


• Aiutate gli altri ad aiutare se stessi. 
 • Vinci le tue  antipatie e vai incontro a chi ti respinge. 
• Non agire in reazione a ciò che dicono bene o  male di te.
• Trasforma il tuo orgoglio in dignità. 
• Trasforma la tua rabbia in creatività. 
• Trasforma la tua avarizia nel rispetto per la bellezza. 
• Trasforma la tua invidia in ammirazione per i valori degli altri.
• Trasforma il tuo odio in  carità
• Non lodarti ne  insultarti.

• Tratta ciò che non è tuo, come tratti ciò che è tuo.
• Non  lamentarti,ma sviluppa la tua immaginazione. 
• Non dare ordini  solo per il piacere di essere obbedito. 
• Paga sempre per i servizi che ricevi.
• Non fare propaganda del tuo lavoro o delle tue idee. 
• Non tentare di suscitare per  te  emozioni come la pietà, ammirazione, simpatia e complicità. 
• Non tentare di distinguerti solo per la tua apparenza. 
• Non  contraddirti mai, resta in silenzio. 
• Nessun debito, acquista e paga subito. 
• Se  offendi  qualcuno, chiedi  perdono. Se hai offeso pubblicamente scusati in pubblico. 
• Se si accorge di aver detto qualcosa di sbagliato, non insistere per  orgoglio nel tuo errore,  ma desisti immediatamente dal tuo  obiettivo. 
• Non difendere le tue vecchie idee per il semplice fatto che  le hai pensate tu. 
• Non conservare  oggetti inutili. 
• Non vantarti  con le idee degli altri. 
• Non farti foto con persone famose  o celebrità. 
• Non rendere conto a nessuno, devi essere tu il tuo giudice. 
• Non definire te stesso per ciò che  possiedi. 
• Non straparlare di te  e concedeti la possibilità di cambiare. 
• Accetta che  niente è tuo. 
• Quando ti chiedono il parere su qualcosa o qualcuno,parla solo delle loro qualità. 
• Quando ti ammali, invece di odiare questo male , prendilo come insegnamento. 
• Non guardare furtivamente, guarda apertamente. 
• Non dimenticare i morti, ma dagli  un ambiente limitato, per evitare  che loro invadino la tua vita.. 
Dove vivi, dedica sempre uno spazio come luogo sacro. 
• Quando  esegui un lavoro, non evidenziare i tuoi sforzi. 
• Se decidi di fare un  lavoro per gli altri, fallo con piacere. 
• In caso di dubbio tra fare o non fare, rischia e fallo. 
• Non tentare di essere tutto per il tuo partner, ammetti che cerca in altri ciò che tu non può dargli.
• Quando uno ha il suo pubblico, non contraddirlo per rubargli l'ascolto.
• Vivi col denaro che ti sei  guadagnato.
• Non vantarti delle avventure amorose. 
• Non vantarti delle tue debolezze. 
• Non visitare mai qualcuno solo per riempire il tuo tempo. 
• Impara a trattare. 
• Se  stai meditando e arriva un diavolo,anche il diavolo si mette a meditare.

giovedì 8 settembre 2011

La promessa....

Non si dovrebbe mai promettere niente, soprattutto ai bambini, perché "quando una promessa si infrange continui a vivere ma ti servirebbe qualcosa che venisse giù dall'anima" ...e se non c'è che fai? Ti fermi per 2 secondi come me da qualche parte e riparti per andare da qualche altra parte che somiglierà sempre a quella di prima...si è i soli responsabili della propria strada ma se tutto è uno allora anche tu lo sei un pò per me...mi sono guardata bene dall'unire io che individualista da sempre ho cercato di staccarmi sempre più da tutti e tutto per arrivare a scegliermi una strada scopiazzata qua e là...e che si può fare quando nessuno ti dice: "fai così"...fai un pò quello che capita e improvvisi come meglio puoi...
Non bisognerebbe mai promettere niente...


P.

mercoledì 24 agosto 2011

La donna che verrà...

E’ pregiudizio comune credere che le cose non cambino.
Nei secoli la donna ha viaggiato a lungo modellandosi secondo gli schemi delle varie epoche affilando l’arte della seduzione come il modo più comune di garantirsi uno spazio.
Nella moda, nel cinema, nel mondo dello showbiz troviamo esempi femminili che di quest’arte ne hanno fatto un personaggio dando vita all’icona della donna debole e sensuale che affascina con dolcezza come la bionda Marylin o la sbarazzina e fresca Audrey Hepburn che conquista con una raffinata semplicità o l’enigmatica e bellissima Kim Novak dalle curve ben accettate allora.
Ma cosa accade quando il bisogno di sopravvivere come personaggio seppellisce l’esigenza di vivere per ciò che si è?
Quando modelli standardizzati limitano l’espressione di sé quello che scatta è l’adattamento o la ribellione.
Morire per un canone dettato dal fashion system fa riflettere e smuove nell’essere femminile il desiderio di mostrare l’altra faccia della luna, quella più nascosta perché spaventosa agli occhi di chi non è in grado di scorgere la vera bellezza nelle differenze e usa il corpo commercialmente frustrando l’anima.
E’ un momento questo in cui la coscienza femminile è stanca e pronta a farsi avanti in maniera consapevole non solo ribellandosi ma comunicando in azione la sua strategia di essere libera di esprimere il proprio valore come donna.
La donna che verrà è una donna che sa vivere nel presente secondo il suo valore che scopre ogni giorno esponendosi al rischio di deludere e perdere, è una donna che lo ha riconosciuto e accettato come indivisibile da sé.
E’ una donna nuova che ha il coraggio di non piacere, disturbare, osare con intelligenza e sensibilità.
Non sta più in un angolo aspettando di essere scelta è lei la Psiche che ha imparato a dividere i semi.
E’ una donna che non reagisce ma agisce e che non rinuncia alla sua femminilità per assecondare una società impaurita ma non ne fa di questa una mercificazione.
Non avrà paura di stare sola ma non disdegnerà un’unione in nome di una libertà che ha capito essere falsa se non condivisa, non cederà alla rabbia ma la sublimerà attraverso la creatività e parlerà al mondo facendosi ascoltare, dettando nuove linee sociali e commerciali.
Suggerirà il nuovo taglio, il nuovo stile collaborando al cambiamento per smentire chi di un pregiudizio ne ha fatto un ostacolo alla realizzazione di sé.


Un grazie particolare a Silvia che lo ha diffuso sul suo blog 

e a Paperblog che lo ha scelto come tra uno dei migliori articoli qui.

Pamela De Logu

domenica 17 luglio 2011

L'altro lato di noi...



Artisti che disturbano, irritano, affascinano, restano in disparte e graffiano...l'altro lato di noi, quello che non si conosce bene perché ci fa vergognare viene a galla con coraggio facendosi scudo dell'arte e cercando comprensione più che approvazione, da parte di un pubblico sensibile a ciò che essendo brutto mostra solo la metà di quello che tutti siamo: "ANCHE CATTIVI"


Fino a che punto può spingersi l’arte? Impagliare degli animali per celebrare l’amore in tempo di dolore non può certo lasciare indifferenti.


Franko B lascia un segno, ci accompagna, attraverso un fil rouge come quello sulle sue tele, a spingerci con audacia più in là.


Provoca, si mostra, scherza. Uno scherzo di cattivo gusto, qualcuno sentenzierà; già perché lui, inseritosi nell’arte come “maledetto” non può certo seguire il bon ton.


Si inoltra nell’abisso delle emozioni, del dolore per restituirci una sensazione di acuta vitalità.


Franko B è tagliente, in tutti i sensi, strumentalizza il suo corpo, lo usa come simulacro per l’espressione di sé.


E’ un corpo che vibra il suo, che sente, che soffre, un corpo abituato al dolore, che grida di essere vissuto, un corpo che col suo sangue inneggia alla vita. E’ un corpo che viene celebrato con il riappropriarsi di una volontà, quella di non perdere mai il controllo. Ne fa un teatro estremo mostrandosi nella sua interezza, senza vergogna; perché nel riappropriarsi di se stesso c’è una libertà primitiva che non include paura alcuna.










Artisti come Franko B o Daniele Cascone nella digital art si nutrono di immagini oniriche rivisitate, passando per il grottesco e l'inquietudine muovono l'animo umano verso terreni inesplorati e nuovi, da sempre nascosti e messi a tacere dalla nostra parte più bella ma ahimé spesso troppo perbenista e falsa.


In fondo se si superano le paure a volte ci si scopre a ridere, l'assurdità spesso viene generata dal coraggio di superare degli schemi e di mettere in mostra quello che pur disturbando da vita a nuovi modi espressivi di comunicare se stessi in maniera più completa e originale.

L'opera di Cascone che più sento vicina ultimamente è "I am not-Io non sono" realizzata nel 2007 che vede protagonista una donna dal volto coperto, quasi come fosse alla ricerca di un'identità all'interno di uno spazio non ben definito. Non è facile comprendere chi siamo e ciò avviene sempre attraverso vari tentativi di scoperta, nessuno giusto o sbagliato: il giudizio appartiene alla morale non all'inconscio.




L'arte è la verità ultima perché comunica direttamente con Dio.




Pamela C. De Logu

















sabato 25 giugno 2011

La Torre

Viaggio fin dove la mia materia si fa luce disintegrando l’idea che ho di me stesso...
Passi senza impronte in un sentiero che svanisce...
Ora sono l’uomo magico che non sa niente, che non possiede niente...-A, J.


NON TEMERE...LANCIATI!


L'Arcano XVI  invita a chiedersi cos'è che deve essere distrutto in nome di un' autenticità che può farsi strada solo nell'assenza di costrutti mentali assorbiti...solo nel lasciarsi andare, con coraggio troveremo la strada che dall'alto della nostra fortezza di paura ci porterà a sperimentare la nostra essenza ...
Ogni carta non ha valore se non quello che vogliamo attribuirle ...la carta non consiglia, non giudica...LA CARTA SI SPECCHIA...la carta rimanda...rimanda a noi la nostra immagine, le nostre ipocrisie, le nostre paure e idiosincrasie...la carta è un faro che ci mostra noi stessi nella nostra parte più bella e nella nostra parte più meschina...se senza le tue scarpe sei nessuno sei solo un poveraccio, la carta può vederlo e te lo dice, non ha mezze misure...io amo i tarocchi perché sono il migliore amico che una persona può avere ...la verità può essere apprezzata solo da chi non teme il proprio giudizio...


Grazie.


P.



IL MIO PERSONALE ARCANO DELL'ANNO:






mercoledì 1 giugno 2011

Come quando fuori piove

Ricordo che una volta, quando mia nonna stava male, corsi giù per le scale a chiamare la vicina infermiera e che mentre correvo sentivo che stavo facendo qualcosa di giusto. 
Avrò avuto 8 anni. Nella mia testa io ero l'unica possibilità che mia nonna aveva di salvarsi; credo che questo mio egocentrismo abbia profondamente caratterizzato la mia vita, tanto da prendermela oggi persino con i semafori rossi se sono in ritardo...tutto gira intorno a me o io giro intorno a tutto?
Non so perché a volte ho quella sensazione alla Truman Show che se cambio strada oggi non riusciranno a riprendermi!
Ho una nausea terribile questi giorni, una di quelle che ti costringerebbero a comprare un test se solo non fossi in grado di capire che non è un bambino che aspetti ma il rilascio di una tensione dovuta al voler controllare sempre tutto.
La vita a poco a poco o di botto ti costringe a lasciare andare...puoi impuntarti, resistere, lottare ma alla fine la delusione che ti ritrovi negli occhi è l'ultima soglia del reale: quella che ti rigetta addosso un non voler accettare l'amaro, l'acido, il vuoto e il mancato integrare.
L'unica cosa che resta è l'esserci nel momento presente nonostante tutto, viverlo interamente senza distrarsi, abbracciandosi con tenerezza nell'impossibilità di riuscire a salvare tutti tranne che se stessi ...dire si gentilmente, piangere tutto ciò che c'è da fare e continuare a vivere perché non sia vano nessun tentativo di migliorarsi ma non sia sprecato nemmeno quello di sentirsi più vicini alla parte più umana di sé ...come quando fuori piove, con ombrello o senza non smetterà comunque per non bagnarci più...forse lo farà quando offriremo il viso o forse quando senza meta cammineremo riuscendo ad offrire comunque il riso...


P.




"E tutti quei ricordi andranno persi nel tempo come lacrime nella pioggia..." Blade Runner

mercoledì 25 maggio 2011

La Perdita di senso come riconquista di sé

Girovagando per la biblioteca di quartiere mi sono ritrovata a sfogliare qualche testo senza sapere esattamente cosa cercare. A volte proprio quando non si sa cosa cercare si trova ciò che ci serve.
Un libricino piccolo, che sa di storico nonostante la prima edizione del 2008, forse per quell'aria passata che imprimono nelle parole le due protagoniste di un dialogo affascinante, che tiene incollato il lettore a periodi non vissuti, persi per sempre o forse proprio perchè mai vissuti mai davvero persi...
Cos'è la perdita? Si perde qualcosa quando la si ha? O quando si è la cosa in realtà? Se si è qualcuno che poi si perde si resta mutilati allora...dei vivi morti dei non morti che si riscattano col respiro ogni giorno aggrappandosi a qualcos altro per riconoscersi come altro dall'altro andato via...un libro che genera riflessioni interessanti, che commuove nell'incontro che si crea sempre per cercare di sentirsi meno soli...
Manuela Fraire e Rossana Rossanda intrecciano comunanza di idee e di emozioni: perdere una madre, un padre ma anche un'idea, un credo, una visione politica.
Tracciano un sentiero che è l'inizio di un viaggio alla riconquista di sé dopo aver perso tutto quello che eravamo prima.


Pamela C. De Logu




Estratti dal testo: "La Perdita" Manuela Fraire e Rossana Rossanda a cura di Lea Meandri


R. La sconfitta in politica ti porta necessariamente un certo isolamento, la malinconia consegue. Non consiglierei la politica come strategia antimelanconica. Credo che ci sia un solo fare solitario salvifico:quello dell'artista. Lascia un segno ma è diverso da quello che lasci in politica: che o è un progetto di molti o non è.
M. Infatti l'arte lascia un segno individuale, la politica relazionale: due diversità necessarie.
M. Che c'è di diverso tra la morte reale e la separazione anche definitiva?
R.La speranza di ritrovarsi
M. L'incontro è l'unica forza che si oppone radicalmente a Thanatos


Per saperne di più leggi la lettera a Napolitano da parte di Rossana Rossanda


e l'intervista a Manuela Fraire qui



venerdì 6 maggio 2011

Kings Of Leon - Pyro(Official Music Video ) HD


Quando arrendersi significa accettare di non poter essere il caposaldo di qualcuno...nemmeno di se stessi...forse non è un atto di debolezza...forse è solo l'inizio di una bella presa di coscienza...

Pyro



mercoledì 13 aprile 2011

"Non gridate più"

Una preghiera più che un imperativo le parole di Ungaretti, una richiesta di pace.
Il grido è l'ultimo baluardo della tragicità, è l'atto violento di uno scagliarsi a terra, il lancio nel vuoto di Aldo nel film di Antonioni, Il Grido, è un gesto soffocato dal non riuscire ad esprimere altrimenti la propria inadeguatezza nei confronti della vita.
Dopo tanto rumore, l'unica cosa che si vuol sentire è il silenzio dell'erba che nonostante tutto continua a crescere...
L'ermetico poeta a me caro deve aver davvero sofferto per accostarsi all'essenzialità di una tendenza che nei suoi ossimori aggancia l'emozione e attraverso allitterazioni e assonanze conquista nella brevità del verso privo di punteggiatura
Una chiusura quella dell'ermetismo che si apre alla realtà evocando odore di pane, una lingua cruda, un sentiero lontano, una carezza di vento, un silenzio agognato perchè l'unico modo per essere uomini è mettere da parte l'odio e afferrare l'insegnamento dei morti...
In un momento in cui tutti dicono la loro io scelgo di farmi da parte perchè le parole non siano fonte di speculazione oratoria ma calore d'arte, un calore ritrovato che cura l'anima nel mettersi da parte quando tutti stanno in mezzo, lasciar correre e distaccarsi dal reagire.
Non faccio polemica, se ne fa già troppa e guarda caso sempre sotto periodo elettorale, poi tutti spariscono...io credo che non sarà la politica a salvare il mondo ma la tenerezza.
E' la poesia che muove il cuore non la ragione, e tutte le cose fatte con il cuore hanno sempre una ragion d'essere il resto è noia... 

Ergo:

Cessate di uccidere i morti
Non gridate più non gridate
Se li volete udire
Se sperate di non perire

Hanno l’impercettibile sussurro
Non fanno più rumore
Del crescere dell’erba
Lieta dove non passa l’uomo

Facciamo una cosa buona almeno a volte: stiamo in silenzio.  
P.



venerdì 8 aprile 2011

Sono una pecora nera

 "Perché scrivo? Per paura. Per paura che si possa perdere il ricordo della vita delle persone di cui scrivo.
Per paura che si perda il ricordo di me o anche solo per essere protetto da una storia, per scivolare in una storia e non essere più riconoscibile, controllabile, ricattabile." 
Così dichiarava De André anni fa.
Chi scrive perché lo fa?
Io scrivo per comunicare delle parti di me, per entrare in relazione con l'altro e creare assonanze per vivere l'armonia di qualunque stato d'animo, scrivo perchè non saprei esprimermi meglio di come le battute sanno fare, scrivere è un atto poetico, chi scrive lo fa con l'unico scopo di arrivare al centro.
Il centro è il punto. Si arriva al punto quando si sa passare ovunque portandosi il cuore...
Ho scritto spesso anche io per paura, paura di essere incompresa, di dovermi giustificare...ma la paura non regala la pienezza della pace piuttosto lascia spazio alla nostalgia ma non alla ricchezza di una vita vissuta...
Ho smesso di credere nella rabbia, a volte mi prende all'improvviso, mi tira per un braccio ma io la seguo solo per 2 o 3 metri prima di ringraziarla per avermi dato modo di osservarmi di nuovo, vedere che non migliorerà la mia giornata né quella di qualcun altro.
Non è vero che bisogna stare male per essere un poeta e non è vero nemmeno che bisogna stare bene...bisogna saper mantenere l'equilibrio e saper andare ovunque con la certezza che nessun posto potrà trattenerci al fine di logorarci, un poeta è colui che oscilla dal bene al male essendo presente a se stesso, non è colui che vacilla, è risoluto anche nell'insicurezza solo perchè non ha avuto paura di farci amicizia ...
E' qualcuno che resta in disparte a lasciare che le parole aprano varchi, non pecca di vanagloria perché non è mai al cospetto dell'io ma di Dio, vive nel presente viaggiando nel tempo e ha fiducia nel fatto che avrà ciò di cui ha bisogno per evolvere, non ciò che desidera per migliorare...la natura del poeta va verso la profondità, non il miglioramento...un poeta può starsene all'inferno ed avere l'animo in paradiso...

Sono una pecora nera, nera come la pece, come il buio, come il fondo di un pozzo, ma bruco i prati verdi e ho l'animo in festa...

Pamela C. De Logu

venerdì 25 marzo 2011

C'è troppa bellezza nel mondo per mollare/there are so many things in life worth livin' for














                                   I know that u can break the wall...mother nature knows the best way...



Simplicity...















and...touch the sky










 There is no Spring without Winter...                                                                                                                                    

domenica 20 marzo 2011

Che fai tu luna in ciel?

Dimmi che fai?

Chissà la luna cosa avrebbe risposto a Leopardi...me sto a fa 2 risate o forse 2 pianti...
Così ci fa visita di nuovo una luna enorme spettatrice/attrice di questo mondo, astro femminile per eccellenza passavo le ore a parlarle alla finestra, sono un'artista! (dico sempre così: non sono pazza! ho solo una gamma espressiva più ampia come i matti, gli artisti e gli innamorati ah! e gli psicologi :)
Questo candido astro accompagna da sempre l'andare e il venire...l'esserci per poi sparire, credo sia l'astro femminile per eccellenza poiché come sanno essere marea le donne nessuno mai...siamo onde e anche quando ci infrangiamo sugli scogli sappiamo scioglierci...
In quella fase di portar via con sé ogni cosa lasciamo sempre un pezzetto di noi affinché germogli nell'altro...non è forse sempre andata così?
Ognuno da quello che può o quello che vuol potere? Forse solo le stelle sanno dare luce incondizionatamente...
Quando mi arrendevo c'era sempre a farmi compagnia in silenzio, quando lottavo mi ascoltava e quando sognavo teneva chiusi i segreti nella tasca di dietro...non mi ha mai tradita nonostante il suo essere mutevole perché forse sa essere se stessa più di ogni altra creatura e accettarsi nel suo lato oscuro con la saggezza di chi sa che senza passare per il buio non si può custodire la luce...

Visto che il mio background umanista mi porta a considerare le tradizioni antiche e l'antropologia ho pensato di fare una piccola ricerca e di regalarvi dei link utili inerenti la luna :)

Luna e bellezza (c'è il mese di Marzo e quelli a venire)

Per coloro che amano la terra e hanno il pollice verde consiglio vivamente questo estratto da Il pomodoro italiano 

E per chi è in cerca di mistero può fare un salto qui  
5 leggende sulla luna: mito o realtà?

E per i lunatici :) ecco i sintomi della luna

Buona Luna 

Pamela C. De Logu

 

 

giovedì 17 marzo 2011

Tutto cambia anche l'Italia

In 150 anni...quante ferite, quanti dolori...non si cresce mai senza tormento vero mamma?
Derubata, ostacolata, sbandierata...questa terra saccheggiata, benedetta e idolatrata, un simbolo, una passione, una realtà in continuo mutamento.
Figli tuoi che hanno lasciato il posto all'amarezza e altri che continuano a credere ancora che sia possibile ricominciare di nuovo...sono questi figli che cercano nelle radici le ali per volare, che amano e cercano tutti i giorni nei confini di uno stereotipo di trovare invece un modo altro di costruire una nazione più sveglia.
Auguri allora a tutti quelli che hanno resistito perché noi potessimo smettere di resistere...che le persone si destino dal sonno del vittimismo iniziando ad integrare in loro ciò che vedono mancare fuori...
Auguri mamma!

giovedì 10 marzo 2011

Verità e autenticità

Una volta la maestra disse che la mia calligrafia era illeggibile e che dovevo correggerla.
Allora io piansi perché non sapevo come fare. 
Si piange sempre quando non si sa come fare.
Come si può correggere una propria caratteristica? 
Come si può correggere uno stile unico?
Mi sforzai, mi sforzai tanto da scrivere come qualcuno che nasconde il suo vero tratto, quello che fa davvero la differenza.
Ricordo con quanta energia mi dedicai a scrivere diversamente per poi ricadere puntualmente nello sfogo di scrivere come volevo io, a casa.
Quello che la maestra ignorava era che stava dando vita ad un processo nevrotico, quello che io ignoravo era che mi stava aiutando (vediamo in un problema un'opportunità) a trovare una via creativa attraverso il conflitto.
In principio era solo rabbia, poi incanalai il mio impeto nello scrivere come dicevo io e credo sia stato in quegli anni che prese vita il mio "attivismo culturale", da cui nacque poi l'amore per la poesia e l'arte.
E' un ricordo così, che mi è venuto in mente pensando a tanti che ricercano la verità...la verità poteva essere la mia calligrafia da schifo secondo lei ma aveva davvero importanza poi? 
Non è forse più importante incoraggiare l'espressione?
Una bambina può scegliere secondo voi? Si può davvero sempre scegliere? Io dico che ci sono cose che non si possono scegliere, si subiscono.
 La differenza sta se farne di queste cose un motivo di rancore o motivo di crescita. 
Mi crogiolai nel vittimismo per un bel pò poi decisi di cambiar rotta ma non con facilità...in realtà non è mai davvero facile cambiare strada, diffidate di chi propone pillole della felicità.
La felicità secondo me consiste nell'essere appagati nel momento presente. 
Non lo sono mai stata io perché ero sempre da qualche altra parte e ora ne pago il prezzo, impegnandomi per restare esattamente dove sono osservando ed evitando di giudicare (lavoro difficile). 
Ad ogni modo se per anni ho cercato la verità come Mulder e Scully, ora ricerco l'autenticità che è molto più importante della verità...
L' autenticità è la propria verità. E' il proprio stile, la propria personalità imbevuta dell'anima. E' quell'insieme di parti tue che vanno nella stessa direzione in pace.
Credo che non sia la felicità a far la pace ma sia la pace a rendere felici...
E' davvero essenziale integrare ciò nel bene e nel male e al di là di questi.
Pamela C. De Logu