lunedì 7 marzo 2011

Ricordi "alcolici"



C'è stato un momento che non saprei definire, uno di quelli che poi non vorresti dover ricordare...


C'è stato e purtroppo non posso che assumermene la responsabilità, un tempo avrei detto colpa...


Ho vissuto la vita di una lei poco somigliante in verità a me ma alla quale sono stata molto affezionata o semplicemente legata.


Ero in uno di quei gineprai disonesti, uno di quelli che la mente ti costruisce laboriosa come un ragno.


Ho vestito un aspetto disattento, giocato un ruolo maldestro, affinato l'arte del vizio...le ho tentate tutte per far innamorare di un'altra uno di cui conoscevo solo il mio desiderio di voler essere in realtà io come lui...ah che cose tremende ho fatto! Shakspeare riscattami con un dramma!


Eppure ..nonostante tutto ...sono qui a raccontarlo a me, non a voi, a me che finalmente riesco a intravedermi dietro a tanti piccoli specchi...e ad onor del vero ho da chiedere scusa a quanti ingannai, la prima me medesima! Poi quelli a cui raccontai d'esser interessante e poi interessata e poi anche a chi rovinai una serata...di tanti pochi son rimasti ma non me ne dispiaccio perchè la prima cosa che capii era che per trovare l'autenticità si deve esser disposti a perdere qualcos altro... ma forse in fondo io non ho mai perso niente perchè una cosa buona l'ho fatta non ho mai trattenuto nessuno senza il suo permesso e a chi voleva andarsene ho detto arrivederci ma senza mai alcun rancore...e se qualcuno non l'ha capito lo capirà che non c'era bisogno d'essere amari e che l'amaro non fa bene al cuore...e la consolazione sai qual'è? che la notte riesco sempre a dormire e gli amici anche se pochi sono quelli che non hanno bisogno di giustificazioni...

A volte i rapporti ci sembrano vuoti, sentiamo di non avere più niente da condividere con quella persona. Cosa fare in questo caso?

Ognuno prende la sua via ma spesso uno dei due non è così sensibile da intuire o magari lo è ma nega a se stesso il distacco poiché ha investito tutto in quel rapporto.

Cosa può insegnarci una situazione di crisi? Che non ci si può opporre al cambiamento, che è necessario, naturale, evolutivo.

Niente resta com'è, non accettare questo significa opporsi in maniera poco intelligente a quella che è una legge di natura.

Forse invece di chiedersi come faccio a non lasciare andare, bisognerebbe chiedersi perchè non lascio andare, perchè non voglio, perchè ho paura, di cosa ho paura...se succedesse cosa farei, come mi sentirei, perchè? Indagare fino a che l'ultima domanda non troverà altra risposta che noi stessi, le nostre esperienze, il nostro bagaglio emozionale che ci ha portato a vivere un'esperienza per poter superare finalmente un ostacolo che era lì da tempo: un lutto forse, un distacco non desiderato, un'umiliazione, un senso di colpa mai sciolto...tutto accade per un motivo, è vero...Dio non ti porta mai da qualche parte dove non ci sia la possibilità di vivere nella Sua grazia.

Qualunque cosa si vive è lì per essere accettata e superata. Solo facendone esperienza si può.




P.

2 commenti:

  1. La Strada ce la ricordiamo solo se l'abbiamo percorsa. Le teorie sono facili a volte ovvie, ma la pratica è efficace solo se vissuta. Tutto è perfetto qui e ora, come sempre... Ti bacio

    RispondiElimina
  2. Prima la pratica poi la teoria diceva qualcuno...e condivido pienamente :)

    Un abbraccio

    Pam

    RispondiElimina