domenica 13 ottobre 2013

Il guerriero

Solitamente per me il momento culminante la scelta tra una direzione e  un’altra è sempre stato quello in cui non ti importa più di avere ragione.
Quello è sempre stato per me l’attimo più chiaro, la resa che mi ha portato a scegliere senza rabbia e senza rancore una strada. Il prendere coscienza che amare un uomo significa non volere che quest’ultimo si snaturi per te spingendolo in un verso piuttosto che un altro è l’atto d’amore più estremo nei confronti di un essere umano.
Non è morire per qualcuno che dimostra quanto teniamo all’altro, bensì quanto desideriamo per lui una vita meravigliosa. Non mi importa più di possedere le persone da quando so che non posso perderle.
Arrivare a sperimentare una comunione con l’altro in modo così profondo e sottile non è immediato, si deve lavorare costantemente su se stessi, rinunciare a voler vincere una gara facendo spazio alla comprensione e a un essere più grandi di ciò che si crede tenendo in pugno l’altro attraverso ripicche e sensi di colpa. Questo non solo è un atto eroico bensì divino. Ammirare nell’altro il suo cercare attraverso un comportamento di farci bruciare ciò che dentro di noi non si è ancora trasformato in oro è il primo passo verso la direzione della crescita spirituale.
Un vero guerriero sa quando deve deporre le armi, stringersi attorno al fuoco, nutrirsi e fare l’amore.
Un vero guerriero non è colui che domanda vendetta, è colui che risponde giustizia.
Un vero guerriero è capace di uccidere senza pietà, perché sa che quando il ramo è secco se non verrà tagliato, tutta la pianta ne risentirà.
Un vero guerriero dunque uccide. Si, uccide quando sa che non può farne a meno, che è richiesta la sua mano, la sua voce, la sua decisione per porre fine a una situazione che chiede un nuovo inizio.
Se è richiesta la sua presenza un vero guerriero non si tirerà indietro ma non vi pregherà mai, non perché non crede che non sia efficace, perché lo ha già fatto ed ha capito che non è giusto.
Ha compreso che ognuno deve seguire la sua via e che Dio costruirà un ponte se vorrà far incontrare le persone.
Ha compreso che non c’è ferita che non possa essere ricucita dalla cura e dall'amore e che per quanto grandi siano le sue cicatrici egli non avrà vergogna di mostrarle, perché sono la mappa del suo essere diventato grande.
Lo riconoscerete dallo sguardo il vero guerriero, egli non abbasserà mai lo sguardo per paura, non si tirerà indietro davanti ad un’emozione spiacevole e non difenderà l’orgoglio. Vicino a lui sentirete una grande energia e non si spaventerà davanti ai rifiuti, perché sa che sono solo indicazioni verso strade più adatte a lui.
Forse un giorno, in un bar, prendendo un caffè, vedrete una bambina, con lo sguardo questa vi fulminerà e  inizierà a leggervi dentro, sentirete una grande emozione e vi sentirete confusi, cercherete di difendervi. Tutti coloro che hanno paura si difendono. L’incontro con un guerriero fa quest’effetto: vi sembrerà di temerlo, vi infastidirà forse…ma solo il tempo necessario per arrendervi alla forza del suo amore.




P.

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