Eppure non riuscivo a togliermi dalla testa le parole dello psicologo: "se ci si avvicina agli Dei ci si brucia. Vanno lasciati dove sono. E noi occuparci piu' che di spiritualita' di faccende terrene"
Il sole era ormai tramontato e io avevo perso l'attenzione, un'altra volta sfumato il risveglio.
Era passato del tempo eppure quel dolore ancora mi ricordava come avessi permesso a qualcuno di rubarmi il potere.
Avevo passato mesi a colpevolizzare un ladro ma in verita' ero stata io a privarmi di quel luccichio in fondo al buio.
Avevo barattato inconsapevolmente la mia forza per un bisogno che non sarebbe stato soddisfatto da una mummia.
Non sapevo quello che stavo facendo.
"Dio perdona coloro che non sanno quello che fanno"
Dio mi perdoni per non aver avuto consapevolezza del mio stato, delle mie memorie.
Nei giorni a venire Dio non sembrava avere pieta' di me quando mi si dilaniava il cuore dal dolore.
Ma un uomo un giorno mi disse: "sei alla soglia del Regno dei Cieli"
Eppure a me sembrava essere all'inferno.
Mi ingannarono tutti e io li maledii tutti dal primo all'ultimo.
Ero meta', non c'ero piu' io.
Eppure a me sembrava essere all'inferno.
Mi ingannarono tutti e io li maledii tutti dal primo all'ultimo.
Ero meta', non c'ero piu' io.
Ero meta' di me.
Piansi tutte le lacrime di una bambina capricciosa poi una mattina mi chiesi perche' avevo lasciato che mi ingannassero, perche' ero entrata dritta dritta nella tana del lupo indossando una pelle di pecora, perche' avevo permesso che qualcun altro sapesse meglio di me cosa fare.
E allora compresi che io meritavo quelle menzogne, io le avevo attirate a me per rendermi conto di quanto stavo delegando ad altri un compito che era soltanto mio.
Dio mi mando' una ciarlatana a parlarmi di un sogno ammuffito che mi permise di dormire un altro po' fintanto che il fuoco bruciando mi desto'.
E allora compresi che io meritavo quelle menzogne, io le avevo attirate a me per rendermi conto di quanto stavo delegando ad altri un compito che era soltanto mio.
Dio mi mando' una ciarlatana a parlarmi di un sogno ammuffito che mi permise di dormire un altro po' fintanto che il fuoco bruciando mi desto'.
Andai nella direzione che non era scritta, contro ogni pronostico andai dall'altra parte e scoprii che avevo ceduto quello che di piu' caro avevo al mondo: la possibilita' di prendere una decisione attraverso la volonta'.
In sogno, una notte incontrai i protagonisti di quella buffonata, si nascosero e io andai a cercarli, uno a uno, come un cacciatore fa con le sue prede. Aspettai il momento giusto per poter attaccare e riprendermi quella mia scintilla d'ombra che avevo buttato via.
Quella parte viva, creativa. che dentro me generava fuoco, la sentivo chiamarmi da tutti quei corpi che ne avevano preso un pezzo e mangiato.
Si mostrarono a me uno ad uno con un'aria di superiorita' per spaventarmi mi dissero che avevano l'autorita', si presentarono come magiche entita' capaci di poter disturbare le mie notti, la mia vita.
In sogno, una notte incontrai i protagonisti di quella buffonata, si nascosero e io andai a cercarli, uno a uno, come un cacciatore fa con le sue prede. Aspettai il momento giusto per poter attaccare e riprendermi quella mia scintilla d'ombra che avevo buttato via.
Quella parte viva, creativa. che dentro me generava fuoco, la sentivo chiamarmi da tutti quei corpi che ne avevano preso un pezzo e mangiato.
Si mostrarono a me uno ad uno con un'aria di superiorita' per spaventarmi mi dissero che avevano l'autorita', si presentarono come magiche entita' capaci di poter disturbare le mie notti, la mia vita.
Capii perche' prima mi facevano paura: credevo davvero potessero fare tutto questo.
Ma stavolta fu diverso, andai loro incontro fissandoli negli occhi, non distolsi lo sguardo nemmeno per battere ciglio, respirai piano e profondamente incanalai e scaricai a terra il veleno che volevano iniettarmi.
Ma stavolta fu diverso, andai loro incontro fissandoli negli occhi, non distolsi lo sguardo nemmeno per battere ciglio, respirai piano e profondamente incanalai e scaricai a terra il veleno che volevano iniettarmi.
L' ombra che avevo rinnegato in me la proponevano come un demone che mi avrebbe rovinato la vita.
Continuai a guardarli mentre dentro me sentivo crescere il mio potere di nuovo, e loro farsi sempre piu' piccoli.
Ad un certo punto i miei occhi sprigionarono luce e la mia bocca spalancata sputo' fuoco.
"Ridammi la Strega!" Gridai.
"Non ho paura di te, perche' quello che fai finta di avere e' mio."
"Ridammi la Strega adesso!"
Mi svegliai nel mio letto la mattina seguente e nello specchio dopo tanto mi vidi di nuovo tutta intera.
P.
Ad un certo punto i miei occhi sprigionarono luce e la mia bocca spalancata sputo' fuoco.
"Ridammi la Strega!" Gridai.
"Non ho paura di te, perche' quello che fai finta di avere e' mio."
"Ridammi la Strega adesso!"
Mi svegliai nel mio letto la mattina seguente e nello specchio dopo tanto mi vidi di nuovo tutta intera.
P.
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